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Bolzano Provincia

Tre arresti e due espulsioni dopo la cruenta spedizione punitiva delle scorse settimane

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Si torna a parlare della tremenda serata di caos e di violenza consumatasi lo scorso 30 settembre lungo i prati della Passeggiata del Talvera. Una rissa tra circa quindici persone, alcune armate di coltelli, spranghe, mazze da baseball e persino machete, aveva richiesto l’intervento immediato di tutte le pattuglie della Squadra “Volanti” della Polizia di Stato.

Gli agenti si erano trovati di fronte ad una scena drammatica: quattro uomini feriti gravemente a terra, con passanti che tentavano di prestare i primi soccorsi. Le vittime, tutte di origine afghana, hanno riportato lesioni di gravità estrema.

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Uno di loro, un 29enne, è stato ricoverato in terapia intensiva con prognosi riservata per la frattura al cranio e ritenuto in pericolo di vita, così come un 40enne, con una frattura della base cranica e della trachea. Gli altri due feriti, di 25 e 28 anni, avevano riportato rispettivamente una recisione del tendine della mano e una frattura al gomito; entrambi con prognosi di 30 giorni.

Le indagini, affidate alla Squadra Mobile della Polizia di Stato e supportate dalla Polizia Scientifica, avevano fatto emergere la dinamica dell’accaduto.

L’aggressione era stata premeditata e orchestrata da due fratelli di origine iraniana, spalleggiati da complici tra cui un cittadino afghano di 24 anni e un albanese di 31 anni, entrambi con precedenti penali.

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Gli investigatori avevano ricostruito come l’attacco era scaturito da vecchi rancori tra i due gruppi. Nei giorni precedenti alla rissa, le vittime erano state minacciate con messaggi di morte inviati dai fratelli iraniani.

La sera dell’aggressione, attorno alle 19:45, gli aggressori si erano presentati armati e hanno attaccato il gruppo rivale. Tra i protagonisti della violenza, il maggiore dei fratelli, un cittadino italiano di origine iraniana di 33 anni, aveva colpito con un machete due delle vittime, riducendo una di esse in fin di vita.

Le operazioni di polizia avevano portato al rinvenimento di armi sporche di sangue e indumenti riconducibili agli aggressori.

Sulla base delle prove raccolte, il GIP del Tribunale di Bolzano avevano emesso tre ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti dei fratelli italo-iraniani, rispettivamente di 33 e 24 anni, e del cittadino afghano, noto come “Tofan”.

Nello scorso fine settimana, i tre uomini sono stati arrestati in due abitazioni separate in città. Al termine degli atti giudiziari, sono stati trasferiti nella Casa Circondariale di Bolzano con l’accusa di porto abusivo di armi e lesioni personali gravissime, aggravate dalla violenza di gruppo e dall’uso di armi.

Per il cittadino albanese, il Questore di Bolzano ha disposto un decreto di espulsione immediata. L’uomo è stato trasferito a Tirana sotto scorta, mentre un analogo provvedimento sarà eseguito per il 24enne afgano una volta conclusi i procedimenti giudiziari.

Il Questore ha inoltre avviato le procedure per l’applicazione della sorveglianza speciale per tutti gli altri partecipanti all’aggressione, sottolineando la gravità di un episodio che ha scosso profondamente la comunità cittadina.

“Si è trattato di un gravissimo episodio criminale, connotato da particolare, immotivata violenza, che solo per un caso fortuito, sino a questo momento, non ha avuto ben più tragiche conseguenze” ha evidenziato il Questore Sartori.

“Episodi simili non possono essere tollerati. Da qui le drastiche misure adottate, sia sul piano giudiziario che su quello amministrativo, finalizzate ad assicurare i responsabili alla Giustizia e ad interrompere una escalation criminale di violenze e ritorsioni tale da creare non poche criticità sul piano dell’ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini.”

 

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