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Merano

Violenza e maltrattamenti in famiglia: arrestato 40enne dopo anni di percosse a moglie e figli

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Gli Agenti della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Merano, ieri pomeriggio hanno arrestato un meranese di 40 anni in esecuzione di una Ordinanza emessa dall’Autorità Giudiziaria. L’uomo, con a proprio carico svariati precedenti per porto abusivo di armi, resistenza a pubblico ufficiale, maltrattamenti in famiglia e abuso dei mezzi di correzione nei confronti dei figli. Per questi due ultimi reati, dovrà scontare una pena di 2 anni e 4 mesi di reclusione.

I fatti che gli sono valsi la condanna del Tribunale di Bolzano sono iniziati addirittura nel 2007 e si sono protratti fino ai giorni scorsi. Nello specifico, l’attività d’indagine della Polizia è iniziata lo scorso dicembre, allorché c’era stato un intervento della Squadra “Volanti” del Commissariato di Merano nell’abitazione dell’uomo dopo una violenta lite che aveva visto protagonisti lo stesso soggetto e la moglie.

In quell’occasione la donna era stata violentemente percossa dal marito ed era stata costretta ad allontanarsi da casa con sole due coperte addosso per passare la notte all’addiaccio. Su denuncia del figlio maggiorenne della coppia, era stato attivato il Piano di Ricerche provinciale. Questo aveva consentito alla Polizia di ritrovare la donna dopo alcuni giorni e prestarle soccorso.

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Da tale gravissimo episodio di violenze domestiche è iniziata l’indagine della Polizia di Stato che, in poco tempo, ha consentito di riscontrare e comprovare come negli anni addietro ci fossero stati altri interventi delle Forze dell’Ordine nell’abitazione dove l’uomo ha sempre vissuto con la moglie meranese e i tre figli, a causa di continui maltrattamenti e percosse che l’uomo ha seguitato per lungo tempo ad infliggere ai propri famigliari, la cui causa scatenante era spesso il continuo abuso di sostanze alcoliche.

L’attività degli investigatori del Commissariato di Merano ha fornito elementi attuali e concreti in merito alle condotte vessatorie dell’uomo, il quale aveva in corso una Misura cautelare di affidamento in prova ai servizi sociali. Costui, peraltro, da tempo aveva interrotto i contatti con la Consulenza per Uomini maltrattanti della Caritas, dove aveva intrapreso un percorso antiviolenza.

Quanto accaduto e documentato dalla Polizia meranese, il Tribunale di Bolzano lo ha ritenuto incompatibile con qualsivoglia misura alternativa, evidenziando una mancanza di capacità di gestire la propria esistenza sul rispetto delle prescrizioni imposte. Con queste motivazioni l’Autorità Giudiziaria ha deciso di adottare la carcerazione con decorrenza immediata nei confronti del soggetto. L’uomo, al termine degli atti di Polizia Giudiziaria, è stato tradotto nella Casa Circondariale di Bolzano dove espierà la condanna inflittagli.

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«Sono sempre più i casi in cui le Forze di Polizia sono chiamate ad intervenire per far fronte a situazioni connotate da ossessivi atti persecutori, spesso sfociate in comportamenti aggressivi e violenti, che rappresentano in sé, tra l’altro, preoccupanti esternazioni di problematiche di carattere culturale, le quali troppo spesso colpiscono vittime non in grado di difendersi – ha evidenziato il Questore della provincia di Bolzano Paolo Sartori –. Anche la dinamica di questo contesto familiare di violenza e maltrattamenti rafforza ancor più l’idea di come le situazioni di criticità che affliggono la nostra società debbano necessariamente essere affrontate facendo rete tra Istituzioni, Enti locali, Centri antiviolenza ed Associazioni di volontariato. La Polizia di Stato è da sempre in prima linea, anche con Progetti specifici, nell’indicare percorsi di presa di coscienza e di consapevolezza del disvalore di quanto commesso, con l’obiettivo, altresì, di aiutare le vittime a difendersi, a chiedere aiuto ed a denunciare le violenze subite.»

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