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Ambiente Natura

Tragedia della Marmolada: un crudo richiamo al cambiamento climatico

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foto ANSA
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Il disastro avvenuto sulla Marmolada ha messo brutalmente in luce la realtà e gli effetti del cambiamento climatico, anche nelle alte quote delle montagne. Questo tragico evento ha obbligato sia la società civile che il mondo dell’alpinismo a rivedere il proprio approccio alla montagna, evidenziandone i rischi, i pericoli e i limiti, ma anche i valori profondi dimostrati dalla gente di montagna e dai professionisti del settore. Questi ultimi, in modo silenzioso e partecipe, hanno sostenuto le famiglie colpite, portando il peso della tragedia durante la lunga fase dei soccorsi.

Queste le parole del presidente della Sat, Cristian Ferrari, in una nota diffusa in occasione del secondo anniversario della tragedia della Marmolada, che ricorre il 3 luglio. Due anni fa, infatti, undici persone persero la vita in quello che è stato uno dei crolli glaciali più devastanti della zona.

Solo il pomeriggio precedente al crollo, Ferrari, in qualità di presidente della Commissione Glaciologica della Sat, si trovava sul ghiacciaio insieme a colleghi e membri del Soccorso Alpino per attività di comunicazione e sensibilizzazione. Durante quell’incontro, come nelle settimane precedenti, era emerso chiaramente come la ridotta precipitazione nevosa invernale e le alte temperature già dalla primavera avessero praticamente fatto sparire tutta la copertura nevosa dalla Marmolada e da molti altri ghiacciai del Trentino. Tuttavia, nulla faceva presagire la catastrofe che sarebbe avvenuta 24 ore dopo.



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