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Italia & Estero

Il reddito di cittadinanza: non spettava al 50% di coloro che l’hanno preso. Corte dei conti: danni per miliardi di euro

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Il 50% delle persone che hanno ottenuto il reddito di cittadinanza non ne aveva i requisiti. Si è scoperto che una persona su due faceva autodichiarazioni false per ottenere i soldi. A certificarlo il rapporto annuale della Corte dei Conti sulla gestione dell’Inps e il report di Audit  che ha stimato il grave danno per le casse dello Stato in circa 1.7 miliardi di euro, così suddivisi: 900 mila tra il 2019-2020 e 800 mila tra il 2021-22.

Alla fine i soldi del reddito di cittadinanza sono stati distribuiti a pioggia e senza adeguati controlli su chi ne avesse realmente diritto e chi no.

Dall’indagine si scopre anche che il 98,75% delle persone che dichiaravano di aver avuto una riduzione di ore sul contratto di lavoro o addirittura di aver perso il lavoro a tempo indeterminato mentivano mentre più dell’85% dichiarava di avere un reddito pari a zero.

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Quando la misura è partita nel 2019 non era previsto alcun sistema di controllo preventivo e l’erogazione avveniva automaticamente solo sulla base dei dati autodichiarati.

I controlli venivano fatti successivamente e solo su segnalazione delle forze dell’ordine e dell’autorità giudiziaria.

A gennaio del 2024 la questura di Roma ha addirittura scoperto che anche alcuni membri delle famiglie mafiose Pace e Casamonica percepivano il reddito di cittadinanza e non sono stati soli con precedenti penali ad averlo intascato. La finanza ha scovato diversi mafiosi che hanno imbrogliato pur di ottenerlo.

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Poi c’è il capitolo extracomunitari. A febbraio a Napoli sono stati 285 ad aver ricevuto il sussidio pur avendo richiesto il codice fiscale poco prima della presentazione della domanda. Un danno alle casse dello Stato di miliardi di euro. Uno dei fallimenti più clamorosi che lo Stato Italiano ricordi

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