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Alto Adige

Rimborso per la tariffazione a 28 giorni, una questione ancora aperta

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Recentemente, il Centro Tutela Consumatori Utenti (CTCU) ha ricevuto numerose segnalazioni relative a una comunicazione inviata da TIM ai suoi attuali ed ex clienti. La lettera, che riguarda il rimborso per la tariffazione a 28 giorni, è stata recapitata tramite raccomandata, ma molti hanno riscontrato difficoltà nella comprensione del messaggio, aggravate dalla mancanza di una versione in lingua tedesca.

Per comprendere meglio la situazione, è necessario fare un passo indietro. Tra il 2016 e il 2018, molti utenti di TIM hanno visto modificare il periodo di fatturazione delle proprie linee fisse o dati, passando da una cadenza mensile a una ogni 28 giorni. Questa pratica è stata successivamente abbandonata in seguito alle disposizioni delle autorità competenti e del governo italiano, che hanno imposto il ritorno alla fatturazione mensile.

Attualmente, TIM sta informando coloro che non hanno ancora richiesto il rimborso su come procedere. La comunicazione include un codice unico, che gli utenti devono inserire sul sito di TIM al link indicato per avviare la procedura di rimborso. È necessario anche inserire il numero di telefono interessato dalla tariffazione a 28 giorni e specificare se la richiesta è fatta dall’intestatario della linea o da un erede.

Nonostante l’intento di chiarificazione, la comunicazione da parte di TIM non è stata particolarmente chiara, lasciando spazio a possibili miglioramenti, come l’effettuazione automatica del rimborso tramite assegno. Si ricorda, inoltre, che il rimborso si applica solo alle linee fisse o dati e non alle linee mobili.

Per ulteriori informazioni o chiarimenti, il servizio di consulenza del CTCU è disponibile al numero 0471-975597.



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