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Bolzano

Cittadino marocchino senza permesso di soggiorno sorpreso a rubare: espulso

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Nel cuore della notte, una squadra delle volanti della Polizia di Stato è intervenuta su segnalazione di un cittadino al numero di emergenza 112 NUE. Gli agenti si sono diretti in un complesso di garage situati in un’area industriale del capoluogo, dopo essere stati allertati dalla Centrale Operativa della Questura.

All’arrivo sul posto, hanno sorpreso un uomo, successivamente identificato come H.A., un quarantunenne marocchino senza fissa dimora noto alle forze dell’ordine per una serie di reati predatori. L’uomo, già noto per furti in esercizi commerciali e indebito utilizzo di carte di credito, è stato fermato mentre tentava di introdursi nei garage sotterranei di un edificio adibito a uffici commerciali.

H.A. ha tentato di spiegare la sua presenza sul luogo asserendo di cercare un rifugio per la notte. Gli agenti hanno condotto un controllo per verificare eventuali anomalie all’interno dei garage e hanno poi portato il soggetto presso gli uffici di polizia per approfondire la sua posizione legale nel paese.

Dalle indagini è emerso che al cittadino marocchino era stato precedentemente negato il permesso di soggiorno con l’obbligo di lasciare l’Italia entro sette giorni, un ordine al quale non aveva adempiuto. Di conseguenza, è stato preso in custodia dall’Ufficio Immigrazione della Questura per i dovuti procedimenti.

Il Questore della Provincia di Bolzano, Paolo Sartori, ha emesso un ordine di trattenimento per H.A. presso il Centro di Permanenza per i Rimpatri di Milano. L’uomo è stato immediatamente trasferito e trattenuto in attesa del rimpatrio nel suo paese di origine.

Il questore Sartori ha sottolineato l’importanza del lavoro di prevenzione svolto dalle pattuglie della Polizia di Stato, che permette di individuare e perseguire soggetti il cui comportamento è contrario alla legge e rappresenta un pericolo per la sicurezza pubblica. Le operazioni di controllo sono essenziali per prevenire l’insediamento illegale di criminali nelle aree urbane, mitigando così l’allarme sociale e tutelando la convivenza civile.



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