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Trentino

L’Adige e Il Dolomiti sotto accusa per diffamazione nell’ambito del dibattito sui grandi carnivori

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In una spirale di controversie e accuse, la cronaca locale si tinge di toni giudiziari. Due giornalisti insieme ai direttori dei quotidiani L’Adige e Il Dolomiti sono stati denunciati per diffamazione a mezzo stampa. Questo in seguito ad articoli ritenuti diffamatori nei confronti del prof. Michele Corti, esperto in tematiche ambientali e non affiliato all’associazione Terre Nostre come erroneamente indicato dagli organizzatori del convegno “Grandi carnivori: un problema per il futuro della vita sulle Alpi di Dimaro”.

Le pubblicazioni incriminate hanno, secondo gli interessati, arbitrariamente collegato opinioni personali del professor Corti su varie questioni, non pertinenti al tema dei grandi carnivori, al fine di precludergli la partecipazione come relatore. Un attacco che il professor Corti ha etichettato di ostracismo moderno, paragonandolo a pratiche di fascismo e totalitarismo.

Corti, con una lunga esperienza sui problemi legati agli orsi trentini, è stato bersaglio di un’accusa pesante, quella di antisemitismo, a causa di post pubblicati sul suo profilo Facebook personale. Una mossa che ha scatenato la reazione legale da parte dell’accademico, dando il via ad azioni giudiziarie per diffamazione e chiedendo risarcimenti.

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L’articolo sembra sottolineare una frattura evidente all’interno del comitato Insieme per Andrea Papi, organizzatore dell’evento, dove il comunicato stampa emesso pare sposare le accuse contro Corti senza riflettere la posizione unanime del direttivo, creando dissensi interni e preludendo a una resa dei conti imminente.

Il contesto è quello di una provincia autonoma di Trento dove la questione della convivenza tra umani e grandi predatori, come gli orsi bruni, è particolarmente delicata data l’alta densità sia di fauna selvatica che di popolazione umana e attività turistiche.

In questo clima teso, non solo il professor Corti ma anche il giornalista Giovanni Todaro hanno rinunciato a partecipare come relatori al convegno, con quest’ultimo che ha rilevato l’ironia della situazione, avendo dovuto trattare il tema della disinformazione e propaganda proprio nel contesto di un evento che ne è stato teatro.

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La vicenda si arricchisce di ulteriori sfumature con la posizione dell’europarlamentare Herbert Dorfmann che ha preannunciato la sua assenza al convegno qualora la partecipazione di Corti fosse stata confermata, evidenziando una chiusura al dialogo e alla pluralità di opinioni che, secondo alcuni, sono invece essenziali nella politica.

Queste dinamiche all’interno del dibattito sui grandi carnivori non solo mettono in luce il delicato equilibrio tra la libertà di espressione e la tutela della reputazione, ma anche il difficile compito di gestire un dialogo costruttivo su temi ambientali critici in un contesto sociale e politico polarizzato.

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