Trentino
Impennata nelle assunzioni trentine: oltre 80mila entrate nel 2023, un record dal 2019

Un’aria di ottimismo soffia sul mercato del lavoro in Trentino, con una previsione di assunzioni che segna un significativo +5% rispetto all’anno scorso, raggiungendo il picco di 80.630 unità, il massimo dal 2019. Questi dati sono emersi dall’ultima indagine del Progetto Excelsior, condotta da Unioncamere in sinergia con il Ministero del lavoro, l’Agenzia nazionale politiche attive del lavoro e il supporto dell’Unione europea.
Il grande protagonista di questo slancio è il settore turistico, che con i suoi servizi di alloggio e ristorazione si prevede assorbirà 33.360 persone, registrando una crescita del 10,6%. Dietro di lui, il commercio al dettaglio, all’ingrosso e la riparazione di autoveicoli con un robusto +15,4%, nonostante il settore delle costruzioni mostri una leggera flessione del 2,8%.
La richiesta di figure professionali rimane stabile, con le professioni legate al commercio e ai servizi che guidano la classifica al 38,2%, seguite dalle posizioni non qualificate (19,6%) e da quelle tecniche (10,6%).
Gli esercenti e il personale della ristorazione si confermano le professioni più in voga, con un aumento del 6,2% rispetto all’anno precedente, toccando quota 22.630 unità. Gli addetti alla pulizia e alle vendite seguono con incrementi minori, rispettivamente del 1,8% e del 10,3%.
La forma contrattuale più diffusa rimane il tempo determinato, che si attesta al 68,6%, mentre i contratti a tempo indeterminato sono al lumicino, con il 10,9%, percentuale che si posiziona al di sotto della media nazionale.
Il panorama delle qualifiche mostra che il diploma di scuola secondaria superiore rimane il biglietto da visita più richiesto dalle aziende trentine (68,5%), mentre per il 19,3% delle posizioni è sufficiente il diploma di scuola dell’obbligo. La quota di laureati richiesti rimane stabile all’11,5%.
Infine, la ricerca di profili specifici si fa sempre più ardua: la percentuale di ruoli difficili da trovare sale al 55,1%, con i tecnici, i dirigenti e le professioni altamente specializzate che si trovano in cima alla lista degli introvabili.
In conclusione, il Trentino si conferma territorio fertile per il mercato del lavoro, nonostante le sfide poste dalla reperibilità di alcune figure professionali e la necessità di un’offerta contrattuale più variegata.
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