Grandi predatori, Kompatscher: “Per le regioni alpine serve una gestione reale”. Seguire l’esempio della Finlandia

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Urgenza di intervenire sul tema dei grandi predatori: “Le regioni italiane dell’arco alpino uniscono le forze sul tema dei grandi predatori: insieme vogliono richiamare l’attenzione sull’ormai grave problema dei grandi carnivori in tutte le regioni alpine e sull’urgenza di intervenire”. Così i  rappresentanti delle Regioni di Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli-Venezia Giulia, che su invito del Presidente Arno Kompatscher, hanno rilevato, durante l’incontro alla Conferenza delle Regioni svoltosi a Roma, come le varie popolazioni di lupo e orsi nell’arco alpino sono fortemente cresciuti negli ultimi anni e sono quindi lontani dal rischio di estinzione.

“La conseguenza di questo stato di cose è il rischio di non poter più gestire gli alpeggi in modo tradizionale; d’altra parte, si registra anche una crescente presenza di orso e lupo in prossimità degli insediamenti umani. Ciò ha un impatto su tutta la popolazione e molte persone ora hanno paura”, sottolinea Kompatscher.

Grazie alla riunione, le Regioni hanno deciso di tenersi informate rispetto all’evoluzione delle popolazioni di grandi predatori presenti nell’area e di documentarla congiuntamente.

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Non solo, ma le Regioni alpine chiedono congiuntamente al Governo di lavorare a livello europeo in due fasi per “una gestione reale e pratica dei grandi predatori a livello locale”.

Seguendo l’esempio della Finlandia, l’obiettivo è il declassamento dello status di protezione nell’arco alpino. Oppure emanare dovrebbe piani di gestione, sull’esempio di quanto già avvenuto in Svezia e Francia. Ciò dovrebbe avvenire attraverso una delega alle Regioni. “Se ciò non è possibile, chiediamo almeno un piano nazionale che non solo rimuova gli animali problematici, ma regoli effettivamente la loro popolazione”, ha affermato Kompatscher.

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