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Kompatscher, Mattle e Wallner incontrano il commissario UE Hahn

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I presidenti dell’Alto Adige, Arno Kompatscher, del Vorarlberg, Markus Wallner, e del Tirolo, Anton Mattle, hanno promosso l’introduzione di un sistema di gestione digitale del traffico lungo il corridoio del Brennero, ieri pomeriggio (24 maggio) a Bruxelles, durante un colloquio con il commissario europeo per la programmazione finanziaria ed il bilancio, Johannes Hahn.

Traffico di transito, chiesto il sostegno dell’UE

Il traffico lungo l’asse del Brennero ha raggiunto da tempo i suoi limiti, hanno sottolineato Kompatscher e Mattle. “L’obiettivo primario deve essere quello di riuscire a conciliare la qualità della vita delle comunità confinanti, la tutela dell’ambiente e il funzionamento dell’economia“, ha detto Kompatscher: “Per rendere possibile una gestione congiunta del traffico, abbiamo bisogno in ultima analisi di un trattato internazionale tra i tre Stati confinanti Italia, Austria e Germania, che purtroppo attualmente hanno posizioni molto diverse“.

D’altra parte, c’è accordo tra i territori interessati, come dimostra la dichiarazione unanime dei territori dell’Euregio Tirolo, Alto Adige e Trentino da un lato e la “Dichiarazione di Kufstein” dei presidenti di Baviera, Tirolo e Alto Adige dall’altro.

“Il sostegno dell’Unione europea è ancora più importante“, ha affermato Mattle. I presidenti dei tre territori hanno illustrato al commissario i risultati dello studio di fattibilità realizzato per conto dell’Alto Adige. Le fasce orarie prenotabili previste dallo studio sono uno dei presupposti per l’introduzione di un sistema efficiente di gestione del traffico, così come lo scambio efficiente di dati tra le società autostradali, che il Tirolo e l’Alto Adige stanno cercando di realizzare.

In termini di sostenibilità, stiamo promuovendo misure congiunte per trasferire ancora più traffico dalla strada alla ferrovia. Nel trasferimento modale vediamo un potenziale che può essere sfruttato a medio e lungo termine“, ha dichiarato Mattle.

Per i grandi predatori piani di gestione sovraregionali

Mattle e Kompatscher hanno anche colto l’occasione per chiedere a Hahn un sostegno da parte della Commissione UE sulla questione dei grandi predatori: i territori devono essere messi in condizione di poter intervenire efficacemente sul territorio. Ciò potrebbe essere realizzato attraverso piani di gestione sovraregionali dei territori interessati. Il problema principale è l’abbassamento dello status di protezione dei grandi predatori nella Direttiva Habitat.

Uno sguardo al recovery plan

Un altro argomento di discussione è stata l’attuazione del recovery plan europeo nei due Paesi membri. “Il governo italiano attua le misure del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) in modo centralistico e spesso con scadenze ravvicinate“, ha riferito Kompatscher. Questo pone diverse difficoltà all’Alto Adige: da un lato, le competenze primarie dell’Autonomia altoatesina non sono state prese in considerazione, dall’altro gli ostacoli burocratici sono elevati. Entrambi rendono difficile o addirittura impossibile la realizzazione di progetti significativi. “Tuttavia, l’Alto Adige è in grado di presentare molti altri progetti in modo tempestivo”, ha detto Kompatscher al commissario UE, esprimendo fiducia nella possibilità di trovare una buona soluzione con il governo italiano.

In proposito, il Commissario Hahn ha sottolineato che è del tutto in linea con le raccomandazioni del semestre della Commissione pubblicate (https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_23_2872) fare affidamento sul rapido potenziale di investimento e di attuazione delle regioni.

Dal punto di vista tirolese, il presidente Mattle ha così riassunto: “L’incontro di oggi con il commissario europeo Hahn è servito ancora una volta a far sentire le problematiche dell’area alpina a livello europeo, insieme a compagni e alleati. Non perderemo nessuna occasione, nessun incontro e nessuna seduta per segnalare a Bruxelles le attuali sfide del Tirolo, dell’Alto Adige e del Vorarlberg, per la cui soluzione abbiamo bisogno non solo di essere ascoltati, ma anche e soprattutto di ricevere il sostegno da parte dell’Europa”.

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