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Italia ed estero

Lavoro stagionale, l’Europa boccia l’Italia e avvia procedura di infrazione

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Una mora per non aver recepito la direttiva che garantisce norme trasparenti ed eque per la manodopera, facendo riferimento al lavoro stagionale.

La Commissione Europea ha così deciso di avviare una procedura di infrazione all’Italia, ma anche alla Germania, Grecia, Belgio, Bulgaria, Lituania, Cipro, Lettonia e Lussemburgo. La colpa è quello di non aver recepito completamente tutte le disposizioni della direttiva sui lavoratori stagionali.

Nel dettaglio, tale direttiva mira appunto, a garantire norme trasparenti ed eque per l’ammissione dei lavoratori stagionali di Paesi terzi nell’Ue. La stessa punterebbe anche a garantire condizioni di lavoro e di vita dignitose, pari diritti e protezione dallo sfruttamento.

Insomma, è chiaro garantire il rispetto della direttiva si pone come prerequisito fondamentale per attrarre correttamente forza lavoro stagionale nell’Ue. Non solo, ma secondo la Commissione se tutto si facesse correttamente diventerebbe anche un pretesto per ridurre la migrazione irregolare.

Da Bruxelles arrivano però altri tre richiami: per abuso contratti termine nel pubblico, sull’accessibilità dei servizi ai disabili e sul recepimento delle norme antiriciclaggio.

A partire da questo momento, tutti i Paesi interessi avranno due mesi di tempo per rispondere alle argomentazioni sollevate dalla Commissione nei loro confronti. In caso contrario o in assenza di una risposta soddisfacente, l’Europa potrebbe decidere di inviare un parere motivato.

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