Bressanone
Muser alla Messa del Crisma: una Chiesa che sa andare controcorrente
La Messa del crisma, celebrata oggi (6 aprile) a Bressanone da monsignor Ivo Muser con circa 150 sacerdoti e diaconi della Diocesi, rinnova il legame tra vescovo e clero. Nella celebrazione sono stati benedetti gli olii santi che serviranno per amministrare i sacramenti nelle parrocchie. Nell’omelia il vescovo si è soffermato tra l’altro sui grandi cambiamenti in atto nella società e su come affrontarli con un nuovo modo di esercitare la pastorale.
“Il mondo è in costante cambiamento e anche il modo di vivere ed esprimere la fede è cambiato – ha detto il vescovo Muser nella sua omelia – ma questo significa che anche noi come preti e diaconi siamo coinvolti – forse travolti – dai cambiamenti in atto.”
Il sacerdote deve fare i conti, ha proseguito Muser, “con la difficile transizione da un modello di cura pastorale che oggi sembra manifestare tutti i suoi limiti ad un nuovo modo di esercitare la cura pastorale che non si intravede all’orizzonte. Assumersi la cura pastorale di una parrocchia e progressivamente doversi accollare la cura pastorale di altre due, tre, quattro, cinque, fino ad un numero indefinito, non può che creare ansia, preoccupazione e perfino smarrimento.”
In questa situazione, si è domandato il vescovo, come e quando si possono garantire legami significativi con le persone, quando aumenta anche il peso della gestione delle strutture? “Guardandomi intorno, non vedo una risposta soddisfacente. L’immagine biblica che può definire lo stato esistenziale di questo nostro tempo e del nostro ministero potrebbe essere quella del deserto, un cammino stancante che costringe alle cose essenziali. Ma nella Sacra Scrittura c’è una parola che illumina, quella che il profeta Isaia indirizza al popolo oppresso dalla schiavitù di Babilonia, un popolo in fase di ritorno attraverso il deserto. Il profeta vede che nel deserto può nascere qualcosa capace di nuova vita, ed è il motivo per cui può dire di non rallentare il passo nel deserto e, nonostante tutto, di continuare il cammino con gioia e letizia.”
Questo deserto oggi interpella i sacerdoti, ha specificato il vescovo: “Siamo forse tentati dal guardare a un cattolicesimo che non c’è più, che in passato sembra aver dato i suoi frutti ma ora è andato in frantumi? Rimanere legati a quel recente passato potrebbe essere una tentazione del nostro ministero di oggi?” La convinzione di monsignor Muser: “La riforma della Chiesa deve andare più in là delle sole modifiche delle strutture istituzionali, deve sgorgare da fonti teologiche profonde e solide e dal rinnovamento spirituale.”
Una Chiesa che non suscita il contradditorio nella complessa società attuale, una Chiesa che vuole solo raccogliere lodi e non sa andare controcorrente, ha concluso Muser, “deve chiedersi se davvero opera nel solco del Vangelo, nel solco del Risorto.”
Nella celebrazione in duomo a Bressanone sono stati benedetti gli olii santi che serviranno per amministrare i sacramenti (battesimo, cresima, unzione degli infermi, ordinazione sacerdotale) nelle parrocchie. Al termine gli olii sono stati ritirati dai sacerdoti per fare ingresso nelle singole parrocchie nella domenica di Pentecoste.
Il vescovo ha anche rivolto “un augurio speciale e un sentito grazie a tutti i confratelli che nell’arco di questo anno celebrano il loro giubileo di ordinazione. Grazie per la vostra fedeltà e per il vostro servizio.” Da Muser infine un saluto fraterno e riconoscente a tutti i sacerdoti ammalati e un ricordo di quelli scomparsi negli ultimi 12 mesi.
Parroci e sacerdoti deceduti negli ultimi 12 mesi: Peter Rechenmacher Corces, Alfons Habicher Fortezza, August Prugger Ortisei, Johann Tscholl Roncadizza, Alois Aufderklamm missionario in Peru, Josef Matzneller, vicario generale emerito, Othmar Auer Oberau (Germania), P. Pius (Franz) Leitner cappuccino, Bressanone, Heinrich Ganthaler decano emerito, Lagundo, P. Martin Angerer OSB, benedettino, Monte Maria, Luigi Damonte, parroco, Bolzano, Thomas (Adolf) Huber, agostiniano, Novacella, Gottfried Kaser, decano emerito, Casteldarne, Andreas (August) Huber, agostiniano, Novacella, Ettore Garollo, cooperatore, Merano, Alois Raffl, Stulles, Vittorino Dallapè, parroco, Bolzano, Paul Valentini, Stilves, Rudolf Hilpold, decano emerito, Prato.
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