Politica
420 mila euro dalla Provincia al film della famiglia Calenda, Galateo: se fosse successo a noi avrebbero gridato allo scandalo

Al fine di promuovere l’Alto Adige come localizzazione di produzioni cinematografiche, per sostenere lo sviluppo del settore cinematografico locale, per incrementare la crescita generalizzata dell’economia locale e per promuovere l’immagine dell’Alto Adige, la Provincia concede dei contributi per le produzioni cinematografiche e audiovisive. Dal 2018 al 2022 la spesa per il sostegno a produzioni cinematografiche è stata di 19.265.900 euro.
Lo ha comunicato l’assessore Philipp Achammer in risposta ad una dettagliata interrogazione del consigliere provinciale di Fratelli d’Italia Marco Galateo che aveva chiesto spiegazioni sul sostanzioso finanziamento(420 mila euro) concesso al film “Le assaggiatrici” di Silvio Soldini che vede nel ruolo di sceneggiatrici Cristina Comencini e Giulia Calenda, rispettivamente madre e sorella del senatore Carlo Calenda, segretario del partito politico Azione ed ex ministro dello Sviluppo economico.
L’esponente del partito di Giorgia Meloni chiedeva in sostanza se la Giunta ritenesse opportuno che la Provincia finanziasse in maniera peraltro consistente un film della famiglia Calenda, soprattutto in considerazione che nel consiglio di amministrazione di Idm, l’Ente strumentale della Provincia che ha concesso la sovvenzione, sieda, su nomina del Governo provinciale, la massima rappresentante politica del partito di Calenda in provincia di Bolzano.
Un possibile cortocircuito di interessi, insomma. Per Achammer, è opportuno chiarirlo subito, “il finanziamento è in regola e conforme con quanto prescritto dai criteri di applicazione”.
Il lungometraggio “Le assaggiatrici” – si legge ancora nella risposta firmata dall’assessore Achammer – ha ottenuto un finanziamento alla produzione di euro 420.000, prevedendo un effetto Alto Adige di euro 877.774,40 pari al 208,99%, superando quindi di molto la soglia minima di investimento fissata, secondo i criteri di applicazione, al 150%”.
I criteri per la concessione di contributi prevedono un colloquio di consulenza con i referenti di Idm e una valutazione da parte di un gruppo di nove esperti. Possono accedere al sostegno lungometraggi cinematografici, film per la TV e serie o film in più episodi che durante l’elaborazione del progetto producano degli effetti positivi sull’economia culturale e sull’offerta formativa dell’Alto Adige, contribuiscano al rafforzamento del polo culturale e mediatico Alto Adige e/o alla visibilità della “Destinazione Alto Adige”, siano adatti ad una distribuzione/un impiego sovraregionale e/o internazionale (media e/o festival), contribuiscano alla cultura cinematografica europea, mirino a promuovere le pari opportunità nell’industria cinematografica, impegnandosi a garantire un equilibrato rapporto nella presenza di uomini e donne tra i professionisti coinvolti, in particolare nelle posizioni dirigenziali in ambiti quali produzione, sceneggiatura, regia, recitazione, fotografia, montaggio, scenografia e colonna sonora o si impegnino a rispettare i parametri del “Green Shooting”.
I parametri di selezione non stabiliscono nessuna obbligatorietà di ambientare necessariamente in Alto Adige le trame dei progetti finanziati. Il fondo per il sostegno alle produzioni cinematografiche e televisive provinciale è infatti un fondo selettivo di tipo economico, la cui dotazione deriva dalla Ripartizione Economia, Ufficio Artigianato e Aree produttive della Provincia ed ha lo scopo di rafforzare l’economia locale, con particolare attenzione all’industria cinematografica altoatesina e ai suoi professionisti, e non quello di promuovere il territorio a livello turistico, effetto questo solo secondario.
Tuttavia, i progetti con un esplicito riferimento al territorio altoatesino vengono insigniti con il marchio ombrello Alto Adige al fine di rafforzare l’aspetto di promozione territoriale, creando ove possibile una sinergia fra l’industria cinematografica e quella turistica.
“È importante investire sul territorio anche attraverso il marketing cinematografico; tuttavia, con 19 milioni di euro avremmo potuto finanziare un festival del cinema internazionale con gli attori più blasonati del red carpet mondiale.
Invece in qualche caso il livello delle pellicole era addirittura controproducente per l’immagine dell’Alto Adige e degli altoatesini. Non si può non notare poi che sia stata finanziata una produzione della famiglia di Calenda, quando nel Cda di IDM ci sia proprio la sua rappresentante politica locale su nomina politica del Governo provinciale.
Se fosse successo a Fratelli d’Italia avrebbero gridato allo scandalo. Visti i tempi, ritengo che sarebbe auspicabile evitare scelte inopportune dal punto di vista etico, pur se a norma di legge, perché è anche per questi particolari se i cittadini si allontanano dalla politica” – la chiosa del consigliere Galateo.
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