Alto Adige
Invalidità civile e sport in Alto Adige: i risultati del sondaggio
Escursioni in montagna, sci, alpinismo, ciclismo: si sa, l’Alto Adige è una nota meta per gli amanti dello sport. Ma cosa ne pensano i 46.000 altoatesini ai quali, a causa di una malattia congenita o acquisita, è stata riconosciuta un’invalidità civile?
Partendo da questo presupposto, l’Associazione Invalidi Civili (ANMIC Alto Adige) ha condotto un sondaggio sul tema “Invalidità civile e sport in Alto Adige”. Il più grande gruppo d’interesse per gli invalidi civili altoatesini riporta i risultati ottenuti, evidenziando non solo gli aspetti positivi ma anche quelli che necessitano di miglioramenti con lo scopo di promuovere l’inclusione sociale di queste persone.
Il sondaggio condotto dall’ANMIC Alto Adige a partire da maggio 2022 intitolato “Invalidità civile e sport in Alto Adige” aveva come obiettivo quello di analizzare il mondo dello sport altoatesino dal punto di vista degli invalidi civili e mettere in luce i problemi esistenti per migliorare attivamente la vita quotidiana di queste persone.
In totale hanno partecipato al sondaggio oltre 140 invalidi civili e persone disabili, con una prevalenza di donne (54,6%) rispetto agli uomini (45,4%) e un’età media di 40,9 anni (con un intervallo tra 4 e 89 anni).
I risultati del sondaggio indicano chiaramente che gli invalidi civili prediligono gli sport individuali piuttosto che quelli di squadra. Alla domanda relativa alla frequenza con cui essi praticano sport, la maggior parte degli intervistati (48,1%) dichiara di fare sport più volte alla settimana, mentre il 35,9% pratica sport più volte al mese e solo il 16% si dedica all’attività fisica tutti i giorni.
Tipi di sport praticati dagli invalidi civili – Percentuale: Trekking 56,7%, Nuoto 50,4%, Ciclismo 36,2%, Sci 26,2%, Slittino 19,9%, Calcio 16,3%, Ginnastica 12,1%, Danza 10,6%, Sci di fondo 9,9%, Sci alpinismo 9,2%, Arrampicata 9,2%, Tennis 8,5%, Fitness 8,5%, Pattinaggio 7,1%, Ping-pong 5,7%, Corsa/jogging 5,0%, Alpinismo 5,0%, Pallamano 2,8%, Golf 2,8%, Bodybuilding 2,8%, Equitazione 2,1%, Arti marziali 2,1%.
Inoltre, nel sondaggio vengono analizzate le motivazioni per le quali gli invalidi civili e le persone disabili praticano sport. In relazione alla domanda “Perché pratica sport?” la maggior parte degli intervistati menziona il desiderio di muoversi (53,6%) e il fatto che lo sport sia salutare (52,3%).
D’altra parte, il 36,4% sostiene che lo sport aiuti ad alleviare lo stress quotidiano e il 23,8% dei partecipanti pratica sport per instaurare contatti sociali mentre il 17,9% desidera conoscere i propri limiti.
Una delle risposte più interessanti viene fornita da un invalido civile di 46 anni di Silandro che afferma di praticare sport per diminuire gli effetti collaterali delle terapie e prevenire il rischio di non poter più camminare.
Motivi per cui gli invalidi civili praticano sport – Percentuale: Desiderio di muoversi 53,6%. Praticare sport è salutare 52,3%. Ridurre lo stress quotidiano 36,4%. Stabilire contatti sociali 23,8%. Desiderio di scoprire i propri limiti 17,9%. Desiderio di avere un bel aspetto 11,3%. Voglia di avventura 11,3%. Possibilità di competere con gli altri 6,6%. Desiderio di superare sé stessi
6,0%. Stress psicologico (es. paura di ingrassare) 6,0%. Gratificazione e posizione sociale 3,3%.
“Era nostro desiderio, inoltre, scoprire dove gli invalidi civili altoatesini pratichino l’attività sportiva e qualora essi incorrano in qualche ostacolo”, riferisce Thomas Aichner, Presidente ANMIC Alto Adige. Secondo i risultati, il 67,9% dei partecipanti al sondaggio dichiara di praticare sport all’aperto, mentre il 28,3% si allena in palestra e il 3,8% a casa. “Per recarsi all’impianto sportivo, il 63,2% degli intervistati utilizza il proprio veicolo poiché spesso non vi sono altre alternative. Solamente il 25% circa raggiunge l’impianto sportivo in autobus o in treno”, spiega Thomas Aichner.
“Purtroppo, per molti trovare un parcheggio si rivela difficile, soprattutto a causa della limitata disponibilità di posti auto per disabili. Per di più, abbiamo ricevuto un riscontro negativo anche per quando riguarda il tema dell’accessibilità agli impianti. Infatti, non sempre gli spogliatoi di palestre e piscine sono privi di barriere, limitando così l’accesso a invalidi civili e persone disabili.”
Un altro tema affrontato nel sondaggio riguarda il tempo che gli invalidi civili impiegano per recarsi all’impianto sportivo. Di fatto, il 33,7% necessita meno di 10 minuti per arrivare a destinazione e la maggior parte (46,7%) degli intervistati impiega tra i 10 e i 30 minuti per raggiungere l’impianto sportivo. Il 14% degli invalidi civili, invece, deve preventivare tra i 30 e i 60 minuti per raggiungere il luogo desiderato, mentre per il 5,6% degli intervistati l’impianto sportivo è a più di un’ora di distanza.
Un ulteriore aspetto centrale del sondaggio verte sul tema della compatibilità finanziaria tra sport e vita quotidiana. “Fortunatamente il 59,5% dei partecipanti può permettersi di fare sport tutte le volte che vuole. Tuttavia, in qualità di maggiore rappresentanza di invalidi civili e persone disabili dell’Alto Adige intendiamo intervenire a favore di quel 37,3% che per motivi economici non sempre può praticare sport” afferma Thoma Aichner.
Per il 3,2% degli intervistati, gli ostacoli finanziari sono così grandi che non possono praticare alcuno sport, anche se vorrebbero farlo. Questo è il caso di una trentenne di Bolzano invalida al 100%: “Mi piacciono diversi sport, ma non posso praticarli perché semplicemente non ho i soldi necessari e nessuna struttura sportiva, come ad esempio le palestre di Bolzano, prevede sconti sugli abbonamenti per le persone con un’invalidità civile.” Ma sono anche altri i motivi che fanno sì che molti invalidi civili debbano rinunciare del tutto allo sport, come la difficoltà di accesso all’impianto sportivo o la necessità di un accompagnatore.
Infine, nel sondaggio viene analizzata la necessità di utilizzare uno specifico abbigliamento sportivo o specifiche attrezzature. Dai risultati emerge che a causa della propria invalidità per praticare sport il 19% degli invalidi civili ha bisogno, ad esempio, di scarpe, guanti, pantaloni o giacche speciali. Il 15,1%, a causa di limitazioni fisiche o mentali, ha invece dichiarato di dover acquistare attrezzature sportive specifiche, ad esempio dispositivi elettronici, protezioni o altre attrezzature come protesi per il nuoto.
“I risultati del sondaggio evidenziano chiaramente da dove possiamo partire in qualità di gruppo d’interesse”, conclude Thomas Aichner. “Per migliorare attivamente il mondo dello sport altoatesino e renderlo più accessibile e inclusivo, ci batteremo in particolar modo per l’abbattimento delle barriere architettoniche nonché per istituire agevolazioni o opportunità sportive gratuite per gli invalidi civili e le persone disabili.”
“Poiché a causa della loro limitazione le persone interessate sono già soggette a costi molto più elevati e il percorso per raggiungere l’impianto sportivo è spesso più lungo e faticoso rispetto alle persone in buona salute, ciò costituisce un messaggio importante, sia per le istituzioni pubbliche che per i gestori privati.”
L’Associazione Invalidi Civili (ANMIC Alto Adige) è un’associazione di promozione sociale (APS), riconosciuta a livello statale e provinciale rispettivamente dal 1965 e 1994. Quale unica rappresentanza legale e giuridica a favore dei mutilati e degli invalidi civili, l’ANMIC Alto Adige ne fa le veci presso uffici pubblici e aziende private, al fine di garantire una piena integrazione di queste persone nella società e nel mondo del lavoro. Con oltre 6.000 soci, l’ANMIC Alto Adige è la maggiore rappresentanza degli interessi di invalidi civili e persone disabili in Alto Adige.
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