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Mosca apre alla mediazione e ritira le truppe: cosa potrebbe cambiare

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Se Mosca annuncia il ritiro delle sue truppe da alcuni Paesi, gli ucraini avanzano lentamente tra le terre liberate con festeggiamenti e ispezioni nelle case distrutte in cerca di mine. La paura, infatti, rimane quella di possibili attacchi nascosti, con Zelensky che ieri ha detto: “Se i russi facessero saltare la diga di Nova Kakhovka, inondando tutto il sud del Paese dichiarerebbero guerra al mondo”.

Il presidente ucraino però, sembra aprire a trattative con Putin per il cessate il fuoco anche se rimangono molti dubbi. Infatti, se il ritiro è stato annunciato qualche giorno fa dal Cremlino che anticipa un probabile riposizionamento verso est, a Kiev sembrano piuttosto sicuri che i soldati di Mosca siano ancora sul territorio.

Cosa stia realmente accadendo all’interno dei palazzi russi è difficile da capire. A quanto pare però, la Russia si direbbe pronta a discutere con l’Unione Europea sulle modalità di uscita dalla crisi.

Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri russo. Infatti, secondo la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, la Russia sarebbe appunto pronta a discutere con l’Ue di soluzioni per la crisi, ma qualsiasi proposta dovrebbe tenere conto della situazione sul campo e avere un valore aggiunto per Mosca.

L’Ue sembra voler minare completamente la sua economia  per placare gli Stati Uniti prima di accompagnare i suoi appelli al dialogo con mosse specifiche”: dice la portavoce del ministero degli esteri che aggiunge: “Per quanto ci riguarda, siamo aperti a discutere le modalità di uscita dalla crisi attuale. Tuttavia, qualsiasi proposta dovrebbe tenere conto della situazione sul campo e avere un valore aggiunto per questo Paese“.



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