Politica
A Fortezza una mozione per le energie «pulite». Prossimo dibattito in Consiglio Comunale
Verrà discussa il 25 luglio, in consiglio comunale a Fortezza, una mozione presentata da Fratelli d’Italia, per la realizzazione della (forse) prima “comunità energetica” dell’Alto Adige.
Lo studio, su questa forma di cooperazione-utilizzo-produzione, non ê nuovissimo: da due anni al NOI Techpark dell’Eurac di Bolzano la sperimentazione va avanti con esiti positivi. Il 18 marzo di quest’anno, all’apparire del Decreto Milleproroghe, i vertici del Raiffeisenverband Südtirol, di Alperia e di Regalgrid hanno sottoscritto un protocollo d’intesa in tal senso.
Le tre organizzazioni condividono in esso l’obbiettivo comune di dare impulso alla costituzione di comunità energetiche in forma cooperativa. Nel documento sottoscritto dai tre più importanti gruppi di produzione e gestione energetica della provincia, vengono definiti i ruoli delle parti coinvolte e le modalità di collaborazione. In tal modo potrà essere garantito, d’ora in poi, adeguato supporto a tutti i cittadini interessati alla realizzazione di idee e progetti, che consentano loro di partecipare in modo attivo alla transizione energetica, grazie, appunto, allo strumento delle comunità energetiche.
La proposta, tramutata in mozione dal gruppo di Fratelli d’Italia, nasce dalla spinta di alcuni cittadini, ambientalisti per vocazione, più che per propensioni ideologiche e politiche. E da questi, nasce anche lo studio delle reali possibilità che la legge offre e l’idea, che sarà discussa durante la prossima riunione del consiglio comunale a Fortezza.
Che questa proposta possa venire accettata da una maggioranza che da sempre ha dimostrato di voler detenere a tutti i costi il monopolio delle idee è una chimera. Soprattutto nella concretezza della mozione di cui si è fatto portavoce Fratelli d’Italia : “…che il Comune si faccia parte diligente ed anticipando, per una volta, le problematiche che tutti si attendono nel prossimo futuro, si ponga alla testa di un progetto “nuovo” per l’Alto Adige: la realizzazione in paese di una comunità energetica, ovvero, detto in soldoni, che cittadini, privati o gestori di locali o addirittura strutture pubbliche, si riuniscano e con (ad esempio, ma non solo) pannelli fotovoltaici, già esistenti o da installare sui tetti delle case creino una solta di “cooperativa” per la produzione di energia”.
Il decreto, entrato nello specifico con le direttive del recente giugno scorso infatti, definisce il concetto e spiega come le comunità energetiche sono soggetti giuridici autonomi basati sulla partecipazione aperta e volontaria, controllati da soci o membri situati nelle vicinanze degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili appartenenti alla comunità stessa.
L’idea portata al tavolo della discussione dal consigliere d’opposizione Linda Franchino, (foto)è quella di porre in atto quanto previsto dall’articolo 42 bis del Decreto Milleproroghe, che introduce l’autoconsumo collettivo e la creazione di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), dando così vita a nuove opportunità per perseguire la transizione energetica verde, equa e democratica.
Secondo quanto previsto dal Decreto, con le Comunità energetiche rinnovabili si avvia una stagione di sperimentazione all’insegna dell’innovazione tecnologica e socio-economica. Attraverso la produzione e la condivisione di energia rinnovabile, i territori con i loro cittadini e le loro imprese diventano i protagonisti di un nuovo sistemo elettrico decarbonizzato, decentrato e democratico che porterà, se attuato, benefici ambientali, economici e sociali.
Va detto, per inciso, che sono già moltissime le comunità, i paesi, grandi e piccoli in Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Sardegna e Puglia (tanto per citare), che hanno adottato questa forma cooperativa per tendere all’indipendenza energetica, riducendo comunque in maniera significativa i costi delle bollette. Nella mozione presentata da Franchino, si precisa come alle comunità energetiche rinnovabili possano partecipare persone fisiche, piccole-medie imprese o enti locali comprese le amministrazioni comunali.
D’accordo, Fortezza non è certo il paese più soleggiato del mondo, ma le timide iniziative nel dotare, ad esempio di pannelli fotovoltaici il rinnovato pluriuso, e quelli di un imprenditore locale, che ha installato su un prato una ventina di pannelli per produrre corrente elettrica, fanno comprendere, dato lo scenario attuale e le previsioni future, quanto l’ipotesi sia valida, visto che l’obiettivo è quello di fornire benefici ambientali, economici e sociali ai membri e alle aree locali e che il Comune ha dovuto abbandonare in passato la possibilità di realizzare una centrale idroelettrica sul Rio Vallaga a Mezzaselva, con l’obiettivo di alleggerire le spese di Comune e cittadini. Insomma l’idea ritorna, con nuove modalità. La proposta sarebbe sensata anche se, solitamente, ad Svp e compagni non piace dar ragione a “quelli di centro-destra”. Vedremo il 25 giugno come andrà a finire.
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