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Alto Adige

“Il Trentino Alto Adige, il suo territorio, i suoi borghi, le sue genti, la sua autonomia”: una mostra che si immerge nella natura della regione

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È stata presentata  sabato 18 giugno – nella Sala di piazza Dante – la nuova mostra “Il Trentino Alto Adige, il suo territorio, i suoi borghi, le sue genti, la sua autonomia”.

La mostra, visitabile fino al 29 giugno, è stata presentata dall’onorevole Vittorio Sgarbi, presidente del Mart, (qui la sua intervista esclusiva) dall’assessore alla cultura della Provincia Mirko Bisesti e dal vicepresidente del Consiglio regionale  Roberto Paccher.

Questa mostra – i cui quadri esposti sono stati selezionati tra le oltre 2000 opere della Provincia – raccontano tutto ciò che rappresenta la vera essenza della nostra regione.

Il percorso parte con la base, con la natura: boschi, laghi, montagne. Un tripudio di verde, di luce che filtra tra le fronde degli alberi, immortalata per sempre in un istante che rimarrà fermo su tela per sempre. Non c’è l’uomo in questi primi dipinti, solo il Trentino Alto-Adige e tutto quello che ha da offrire a chi viene ad ammirare i suoi panorami solo per trovare un pizzico di meraviglia nella propria quotidianità.

Poi si arriva ai paesi, alle piccole perle incastonate tra le nostre splendide montagne. C’è vita, c’è l’uomo, ma tutto in armonia con la natura. Cartoline di un’esistenza passata e immortale, anche se in continuo mutamento.

E poi, si va a fondo nel microcosmo della regione. Ecco quindi le formichine laboriose in un territorio non semplice da gestire, ma con un potenziale immenso. L’ultima parte – dedicata alla vita di tutti i giorni – racconta le genti, le persone, quelle istantanee di una quotidianità che ora si fatica a riconoscere, a rivedere. Una società che vive, che cambia, che ha le stesse radici di un tempo ma che allo stesso tempo non le ha più.

L’arte incontra la vita di tutti i giorni, le politiche degli uomini e lo sviluppo della società e dell’autonomia. Questa mostra vuole essere un punto di collegamento tra passato e futuro, tra la struttura della regione ed i suoi abitanti con le loro scelte.

L’arte – dopo due anni di “pausa forzata” – torna ad essere un collegamento importante, una via sicura e aperta a tutti, dove la comunicazione non è solo tra passato e presente, ma anche tra passato, presente e futuro. Perché, come ha detto l’onorevole Vittorio Sgarbi durate la conferenza, l’arte è l’unico collegamento con l’eternità.

L’arte vive mentre noi viviamo, esiste perché noi esistiamo e porta il futuro a vedere delle ragioni e delle sfumature in tutto ciò che diventerà passato.

Grazie alle opere e ai tanti autori esposti (nota particolare anche ai tre bellissimi Depero presenti), è facile immergersi in una vita di altri tempi, in un passato lontano che è diventato però anche una base importante del nostro presente.

Gli autori hanno reso possibile il sentire il loro sentimento di appartenenza alla regione e a questo territorio: è impossibile non rimanere ipnotizzati nel camminare per la mostra, passando da un dipinto all’altro: il terreno sotto ai piedi può sembrare meno solido, meno fermo.

Quasi si riesce a camminare tra i boschi rappresentati, con i suoni del bosco tra le orecchie ed il vento tra le foglie che sembra volerci raccomandare di non dimenticare mai da dove arriviamo. Che se il mondo è in continuo sviluppo e le voci della gente nelle piazze ci possono distrarre, c’è sempre un richiamo più primitivo e profondo che ci riporta a casa. (clicca qui per vedere l’intervista esclusiva a Vittorio Sgarbi)

Su Voce24news  l’intera conferenza stampa di presentazione della mostra. Qui la prima parte e qui la seconda parte.

 

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