Alto Adige
Percezione e prevenzione delle TBE nella Provincia autonoma di Bolzano

Nella Provincia autonoma di Bolzano la conoscenza della TBE è piuttosto bassa: soltanto il 33% della popolazione intervistata è a conoscenza della malattia rispetto al totale rilevato nelle zone endemiche (43%) e i centri vaccinali sono la primaria fonte di informazione sulla TBE per la popolazione (64%), seguiti da famiglia, amici e conoscenti, ASL e programmi TV (12%) e le notizie sui media (9%).
Un terzo dei bolzanini ritiene la TBE una malattia grave (37%) contro il 38% del totale delle zone endemiche e del 40% del totale della popolazione nazionale, ma solo il 35% sa che la malattia si può prevenire con un vaccino. Una gran parte degli intervistati (76%), inoltre ritiene molto elevato il rischio di essere morsa da una zecca, ma solo l’11% ne ha avuto esperienza.
Resta bassa la conoscenza del vaccino contro la TBE (31%) e soprattutto la copertura vaccinale (27%). Considerato il potenziale rischio a cui è esposta la popolazione residente, la Provincia autonoma di Bolzano ha ritenuto opportuno prendere un importante provvedimento di Sanità Pubblica per tutelare al meglio la salute dei suoi abitanti offrendo gratuitamente la vaccinazione anti-TBE a tutti i residenti nella provincia e ai gruppi a rischio per esposizione professionale, in particolare lavoratori in aree endemiche e in zone rurali e boschive (es. contadini, militari).
Ulteriori informazioni sull’Encefalite da zecca (TBE)
L’encefalite da zecca (TBE) è una malattia infettiva virale che attacca il sistema nervoso centrale e
può provocare sintomi neurologici a lungo termine e persino il decesso. La TBE è causata da un virus (genere Flavivirus, famiglia Flaviviridae) che include tre sottotipi:
1. Il sottotipo europeo, trasmesso dalla zecca Ixodes (I.) ricinus, che possono trovarsi nelle zone
rurali e boschive d’Europa;
2. Sottotipo siberiano, trasmesso da zecca I. persulcatus, endemico nella regione degli Urali, Siberia
e la Russia dell’estremo oriente, e anche in alcuni paesi del Nordest europeo
3. Sottotipo dell’Estremo Oriente, trasmesso principalmente da zecca I. persulcatus, endemico
nell’estremo oriente della Russia e nelle regioni boscose di Cina e Giappone.
Trasmissione
Depositari del virus della TBE sono principalmente piccoli roditori (arvicole, topi) e insettivori (toporagni). Altri ospiti che supportano indirettamente la circolazione del virusfavorendo la moltiplicazione delle
zecche sono diverse specie di mammiferi selvatici e domestici (in particolare lepri, cervi, cinghiali,
pecore, bovini, capre).
Il virus TBE viene trasmesso dal morso di zecche infette. Gli esseri umani possono acquisire l’infezione anche attraverso il consumo di latte e prodotti del latte non pastorizzati infetti. Il virus TBE non è direttamente trasmesso da un essere umano all’altro, a parte la possibilità della trasmissione verticale da una madre infetta al feto.
Aspetti clinici
Il periodo di incubazione della TBE è in media di 7 giorni, ma sono stati riportati casi di incubazione
fino a 28 giorni. Circa 2/3 delle infezioni da TBE non sono sintomatiche. Nei casi clinici, la TBE segue un corso bifasico. La prima fase viremica dura cinque (intervallo 2-10) giorni ed è associata a sintomi non specifici
(febbre, affaticamento, mal di testa, mialgia, nausea). Questa fase è seguita da un intervallo asintomatico della durata di sette (intervallo 1–33) giorni che precedono la seconda fase, quando è coinvolto il sistema nervoso centrale (meningite, meningoencefalite, mielite, paralisi, radicolite).
Il sottotipo europeo è associato alla malattia più lieve, con il 20-30% dei pazienti che sperimentano la seconda fase, mentre il tasso di mortalità è dello 0,5-2% e problemi neurologici gravisi riscontrano
fino al 10% dei pazienti.
Accorgimenti per la prevenzione
• La vaccinazione contro la TBE è considerata il mezzo più efficace per prevenire la TBE nei paesi
endemici;
• Indossare indumenti protettivi con maniche lunghe, pantaloni lunghi e stivali sui quali va spruzzato un insetticida appropriato;
• Ispezionare bene il proprio corpo dopo aver effettuato attività all’aria aperta per escludere la
presenza di zecche e, nell’eventualità, rimuoverle utilizzando delle pinzette dalla punta sottile;
• Evitare, nelle aree a rischio, anche il consumo di latte e di prodotti del latte non pastorizzati
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