Alto Adige
Politica dei tempi per le famiglie: avviato il gruppo di lavoro
Nel marzo dell’anno scorso la Giunta provinciale ha approvato un regolamento di esecuzione della legge provinciale di sviluppo e sostegno della famiglia (legge provinciale 8/2013), dedicato ad una politica dei tempi favorevole agli stessi nuclei familiari.
Brevi distanze e un buon collegamento tra i servizi per le famiglie a livello locale, in tutti gli aspetti della vita quotidiana. “La politica della famiglia dev’essere pensata sempre a 360 gradi, perché anche la vita quotidiana delle famiglie ha molteplici aspetti e abbraccia diversi temi. Con la promozione di una politica dei tempi a favore delle famiglie vogliamo muovere nuovi passi, per poter offrire loro in Alto Adige le migliori opportunità possibili”, sottolinea l’assessora provinciale alla Famiglia Waltraud Deeg. Ieri (9 giugno) l’assessora ha incontrato per la prima volta il comitato direttivo che è stato introdotto con il regolamento di attuazione ed è previsto nel Piano di promozione delle famiglie.
Tra i compiti del comitato direttivo, tra gli altri, vi è l’elaborazione di raccomandazioni d’intervento nei diversi campi d’azione della politica dei tempi (istruzione, cura e accompagnamento, tempo libero e cultura, mobilità, lavoro, amministrazione, pianificazione territoriale).
Fanno parte del gruppo di lavoro rappresentanti dell’Agenzia della famiglia (Carmen Plaseller, Cora Cavicchi), delle Direzioni Istruzione e Formazione (Sigrun Falkensteiner, Silvano Trolese, Michael Schuen), delle Comunità comprensoriali (Monika Reinthaler), dei Comuni (Andreas Schatzer, Rosmarie Pamer, Katharina Zeller) e delle organizzazioni delle famiglie e dei servizi giovani (Eleonora Pace, Manuela Lechner, Josefa Brugger, Sonja Anna Plank e Heidi Gamper). L’Agenzia della famiglia ha assunto un ruolo d’impulso e direzione.
“Serve soprattutto un accordo tra le diverse componenti, perché i Comuni sono fondamentali per l’implementazione delle iniziative a livello locale. In numerosi Comuni altoatesini ci sono già ottimi progetti ed esempi che vorremmo raccogliere e possibilmente estendere a tutto il territorio provinciale”, aggiunge ancora l’assessora Deeg.
Il confronto con le famiglie e i rappresentanti dei gruppi d’interesse ha dimostrato che quello che manca è soprattutto un coordinamento tra gli orari dei servizi pubblici e quelli dei servizi privati, a cominciare proprio dall’accompagnamento pomeridiano. Per questo ci si è concentrati inizialmente proprio su questo aspetto del problema.
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