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Premio a chi porta un infermiere in Azienda sanitaria, Urzì: “Nuove reclute? E chi ha lavorato finora?”

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La proposta di dare un premio a chi porta un collega infermiere in Azienda sanitaria è irricevibile e va rispedita al mittente”. Lo afferma il consigliere provinciale di Fratelli d’Italia Alessandro Urzì che sostiene che altri devono essere gli strumenti da introdurre per reclutare personale infermieristico, la cui carenza nelle strutture sanitarie altoatesine è nota da tempo.

Nessun premio – scrive Urzì  – è stato dato a tutti quegli infermieri che in questi anni di lotta alla pandemia sono stati sempre in prima linea, ed ora invece si pensa a come gratificare chi trova colleghi disposti a venire a lavorare in Azienda sanitaria. Assurdo.

Sembra di trovarsi di fronte alla pubblicità di una pay-tv o di una compagnia telefonica ed invece siamo di fronte all’ennesima discutibile proposta dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige per cercare affannosamente di rimpinguare organici oramai ridotti ai minimi termini.

Serve invece un campo di passo e di strategia, per rendere appetibili i posti di lavoro nella sanità altoatesina.. Come sostenuto dalle associazioni di categoria è il momento di introdurre contratti separati che riconoscano il ruolo, le responsabilità e le competenze di questi professionisti.

Ma non solo. Per invogliare gli infermieri di altre regioni a trasferirsi in Alto Adige, vi deve essere una politica abitativa che possa offrire alloggi a prezzi calmierati a chi viene in provincia di Bolzano per lavorare nella sanità pubblica, oltre che tutele dal punto di vista retributivo.

L’Alto Adige è la provincia italiana con il più alto costo della vita è questo è un disincentivo a venire a lavorare da noi. Su questo purtroppo la politica locale, alle prese con scandali e lotta fratricide, ha mostrati tutta la sua inadeguatezza”.



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