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Alto Adige

Conciliabilità: cura della prima infanzia come supporto fondamentale

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Il sostegno alla conciliabilità della vita familiare e lavorativa è uno dei tre pilastri della politica altoatesina per la famiglia, assieme al supporto dei nuclei familiari nella loro fase iniziale ed al loro sostegno finanziario.

Basate sulla legge sul sostegno alle famiglie (LG 8/2013) e concretizzate, tra l’altro, nel piano provinciale di promozione per la famiglia, sono numerose le misure che la Provincia mette in atto per ampliare le forme di supporto alle coppie con figli.

I genitori che lavorano, con bambini di età compresa tra i tre mesi e i tre anni, possono scegliere tra varie forme di assistenza all’infanzia: come una delle oltre 250 Tagesmütter,  le microstrutture di assistenza domiciliare all’infanzia che si occupano di un massimo di cinque bambini in ambiente domestico con competenza e formazione specialistica.






Nei 100 asili nido (20 dei quali sono gestiti come asili aziendali), gruppetti più numerosi di bambini sono accompagnati da diverse educatrici su un’agenda flessibile: a ore o per diversi giorni alla settimana. Nelle città di Bolzano, Merano, Laives e Bressanone, i genitori possono inoltre scegliere tra 15 centri doposcuola come strutture socio-educative.

Il concetto delle 15 strutture doposcuola è orientato a garantire la presenza assistita dei bambini ogni giorno e per almeno mezza giornata. “Negli ultimi anni abbiamo investito costantemente nell’incremento qualitativo e quantitativo della cura della prima infanzia a livello provinciale e continueremo su questa strada“, chiarisce l’assessora alla famiglia, Waltraud Deeg.

Da diversi anni i Comuni hanno dovuto sostenere le famiglie nei loro distretti di riferimento fornendo spazi per l’infanzia. Questo avviene attraverso strutture che sorgono nel territorio comunale, ma anche in cooperazione con i centri dei Comuni vicini.

Secondo la delibera della Giunta provinciale 666/2019, ogni Comune deve preparare e aggiornare continuamente un Piano di sviluppo della rete di servizi per la prima infanzia. Un’importante opportunità per l’ulteriore incremento dei servizi è stata recentemente fornita, tra l’altro, dalle risorse del Fondo complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dello Stato (PNRR).

I Comuni altoatesini possono richiedere fondi per circa 42 milioni di euro. “Nel 2010 in provincia di Bolzano c’erano 13 centri doposcuola, 37 asili e 147 Tagesmütter; oggi ci sono più di 3.670 posti a disposizione delle famiglie in tutta la provincia. Oltre a questa espansione in termini quantitativi, ci stiamo anche concentrando su un sensibile miglioramento sul fronte della qualità“, sottolinea Deeg.

Tra le aree in cui saranno presto avviate ulteriori misure, i benefici delineati per il personale dedito alla prima infanzia: “Una migliore retribuzione per gli operatori della prima infanzia è indispensabile, perché sono coloro che accompagnano i più piccoli della nostra società in una fase delicata e formativa della vita. All’interno dell’amministrazione stiamo quindi lavorando a una proposta per poter meglio retribuire, in futuro, i profili professionali attivi in questo settore“, conclude Deeg.



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