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Ambiente Natura

Hochgruber Kuenzer: plasmare territorio, misura per la sostenibilità

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L’assessora Maria Hochgruber Kuenzer, dagli inizi del 2019 in Giunta provinciale, ha le competenze per i settori sviluppo del territorio, tutela del paesaggio e tutela dei beni culturali.

Nell’ambito degli incontri con i media di metà legislatura #primotempo della Giunta provinciale l’assessora, oggi (30 agosto) sopra Chiusa presso il maso Johannser, struttura risalente al 12° secolo sotto tutela, ha stilato un bilancio intermedio sulle misure ed i provvedimenti adottati in questi due anni e mezzo nei settori di sua competenza e parlato delle sfide future. “Ho assunto il mio incarico con tanta voglia di fare, prendendolo come sfida e responsabilità”, ha affermato l’assessora introducendo l’incontro.

Dopo l’accelerazione dell’economia negli ultimi decenni, la pandemia ha provocato una frenata che ora dobbiamo cogliere quale opportunità, al fine di sfruttare il potenziale della lentezza come qualità di vita”, ha sottolineato Hochgruber Kuenzer. Le sfide future le ha riassunte in tre punti: la tutela dei beni culturali forgia il senso d’identità, il paesaggio è d’importanza vitale, la programmazione territoriale è la nostra strategia per la sostenibilità.

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Beni culturali da tutelare per l’identità

Attualmente in Alto Adige sono sotto tutela 5.031 edifici, dei quali 1.539 sono case contadine. Le unità amministrative in cui è strutturata la Soprintendenza ai beni culturali operano in sinergia, così come i settori tutela dei beni culturali e sviluppo del territorio e tutela del paesaggio, gestiti da un unico Dipartimento.

Non si tratta semplicemente di tutelare e valorizzare questo importante patrimonio, che rende la nostra terra particolare. Il nostro impegno è rivolto a preservare attivamente gli edifici storici e le testimonianze per tramandarle alle nuove generazioni, al fine di tenere viva la nostra identità”, ha fatto presente l’assessora Hochgruber Kuenzer.

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Un ulteriore passo di rilievo in questa attività di tutela è stato compiuto con il ripristino della Consulta Beni culturali, organismo interdisciplinare che copre tutti gli ambiti di competenza della Soprintendenza ai beni culturali, da quelli relativi ai beni architettonici e artistici, a quelli sui beni archeologici e archivistici. Rinnovata anche la composizione, che oltre ad esperti, per la prima volta comprende rappresentanti dei gruppi d’interesse ed enti di tutti e tre i gruppi linguistici, con i quali è necessario il confronto.

Migliorata la strategia d’incentivazione per un utilizzo mirato delle risorse. Tramite il progetto dell’inventario edilizio, introdotto in via sperimentale a Sluderno, si individuano gli edifici da tutelare non solo in base alla vetustà, ma anche all’importanza per i centri abitati ed il paesaggio.

Un gruppo di lavoro paritetico fra Provincia e la Diocesi di Bolzano-Bressanone elaborerà un protocollo d’intesa per regolare la collaborazione al fine di garantire la tutela coordinata dei beni culturali ecclesiastici mobili ed immobili, patrimonio molto vasto in Alto Adige, con l’obiettivo di mantenerli e valorizzarli con la catalogazione, digitalizzazione, dalla gestione delle banche dati, al restauro dei beni culturali e alla ricerca.

Tra i progetti per il futuro, il varo di una nuova legge sulla tutela dei beni culturali, la predisposizione di un vademecum sulla tutela dei beni culturali per i proprietari, progettisti e per la politica. Il nuovo deposito per i reperti archeologici, a fronte degli spazi esigui di quello esistente a Frangarto. Sarà estesa l’attività di ricerca soprattutto in ambito edilizio.

La tutela dei beni culturali contribuisce alla tutela del clima e i proprietari dei beni tutelati sono i migliori attori della tutela dei beni culturali”, ha affermato l’assessora Hochgruber Kuenzer.

Sviluppo del territorio risparmiando suolo

La nuova pianificazione territoriale è la disciplina più importante per dare forma alla nostra Provincia, ha un orientamento innovativo e pone dei limiti all’uso del territorio”, ha detto l’assessora Hochgruber Kuenzer.

Accanto ai regolamenti d’esecuzione della Legge territorio e paesaggio, sono state approvate precise linee guida per la predisposizione da parte dei Comuni, con maggiori competenze e responsabilità, del proprio Programma di sviluppo comunale per il territorio e il paesaggio, pensando assieme a i propri cittadini a come vorrebbero il proprio Comune da qui a dieci o vent’anni, darsi degli obiettivi e a prendere importanti decisioni su come raggiungerli e in quali tempi.

Sarà un documento interdisciplinare, indicherà gli obiettivi di sviluppo territoriale, socioeconomico e turistico tenendo conto delle infrastrutture essenziali, quali servizi pubblici, mezzi di trasporto, forniture di servizi e rete di telecomunicazioni. Se la predisposizione del programma avviene in collaborazione intercomunale, la Provincia sosterrà finanziariamente i Comuni. Già un terzo dei 116 Comuni collabora condividendo i membri delle commissioni.

Oltre il 90% del territorio provinciale è stato rilevato nei Piani delle zone di pericolo, strumenti importanti per prevenire eventi naturali legati sempre più ai cambiamenti climatici.

Il suolo è una risorsa non rinnovabile, fondamentale per la lotta contro i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità, per la protezione della salute umana e la sicurezza alimentare. “In Alto Adige il suolo è un bene particolarmente prezioso”, fa presente l’assessora Hochgruber Kuenzer ricordando che “solo il 3,7% della superficie totale è ancora potenzialmente utilizzabile, mentre l’1,8% è già utilizzato a fronte di una percentuale del 94,5% non utilizzabile.

Con la Legge territorio e paesaggio è stato compiuto un passo importante: Il principio adottato è che il consumo di suolo all’esterno dell’area insediabile non connesso all’attività agricola può essere ammesso esclusivamente se è necessario e non sussistono alternative economicamente ed ecologicamente ragionevoli, mediante interventi di recupero, riuso, adeguamento o densificazione degli insediamenti esistenti.

Paesaggio da proteggere in modo complessivo

La tutela del paesaggio riveste un ruolo strategico per la sostenibilità dello sviluppo del territorio altoatesino“, afferma l’assessora Hochgruber Kuenzer sottolineando che è necessario, non solo tutelare singole aree, ma considerare il paesaggio nel suo complesso. A tal fine sono necessari nuovi modelli e la sfida è quella di creare cultura e consapevolezza nei confronti del paesaggio visto in modo complessivo, che riguarda tutti. Paesaggio da rendere produttivo in modo sostenibile (coltivazioni, alpeggi) e godibile per il tempo libero.

I nostri giovani porranno priorità differenti e chiederanno che il paesaggio sia un diritto fondamentale. Dobbiamo tenerne conto e tracciare la via del domani già oggi“, ha detto l’assessora Hochgruber Kuenzer. Per tale ragione sono molti i programmi dedicati ai più giovani, in particolar modo nei centri visite dei parchi e a scuola, per sensibilizzare le future generazioni chiamate a plasmare e tutelare il paesaggio. “Ritengo fondamentale investire per far crescere una generazione consapevole e attenta al rispetto dell’ambiente: è loro l’Alto Adige di domani“, ha sottolineato l’assessora.

Coprono il 24% della superficie dell’Alto Adige: si parla dei 7 parchi naturali (in totale 125.000 ettari) Tre Cime, Vedrette di Ries-Aurina, Fanes-Senes-Braies, Puez-Odle, Sciliar-Catinaccio, Monte Corno, Gruppo di Tessa, e degli altrettanti Centri visite, e del Parco nazionale dello Stelvio in territorio altoatesino (53.000 ettari) e ai suoi 5 Centri visite. L’ultimo, Avimundus, dedicato al mondo degli uccelli, già importante per l’educazione e sensibilizzazione verso la tutela dell’ambiente, assume un ruolo di rilievo anche come centro di ricerca, di formazione e di documentazione.

La Provincia di Bolzano assume la direzione del Comitato di coordinamento e indirizzo del Parco nazionale dello Stelvio per il periodo 2021-2026. Nell’ambito delle Dolomiti patrimonio Unesco, saranno portati avanti numerosi progetti di cooperazione e sarà attivato il coordinamento di reti interregionali, ad esempio nei settori del turismo e della mobilità.

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