Politica
Vipiteno, paesaggio urbano stravolto da costruzioni “aggressive”. La Provincia risponde a Urzì

“I criteri secondo i quali le amministrazioni comunali valutano le concessioni edilizie sono definiti nel ‘Regolamento edilizio tipo‘, approvato dalla Giunta provinciale, che tra l’altro elenca i parametri per la valutazione dell’opera progettata sotto il profilo estetico e con riferimento all’inserimento nel contesto locale e paesaggistico. I Comuni possono fissare ulteriori e più dettagliati criteri per quanto concerne le caratteristiche costruttive e l’estetica dei luoghi”.
Lo comunica l’assessore provinciale allo Sviluppo del territorio, al paesaggio e ai beni culturali Maria Hochgruber Kuenzer in risposta ad un’interrogazione del consigliere provinciale di Fratelli d’Italia Alessandro Urzì che ha portato all’attenzione della Giunta provinciale quanto sta accadendo nel centro storico di Vipiteno, in via Stazione, in via W. Egger o nei pressi di via Gänsbacher, dove vi sono edifici appena ultimati che stonano in modo evidente con il contesto limitrofo.
“Le nuove costruzioni – scrive Urzì nella sua interrogazione concordata con Fabio Vetrò del Gruppo Fdi di Vipiteno – appaiono concepite nel rispetto di un unico valore, quello dell’efficienza energetica, s’intromettono con tutta la loro austerità, in quella naturale armonia paesaggistica, colorata e calda dei balconi in legno e dei tetti spioventi, intervenendo sull’identità storica del territorio”.
“Il fenomeno – aggiunge il consigliere di Fratelli d’Italia – peraltro interessa anche i comuni limitrofi come Prati di Vizze in cui complessi modernissimi sorgono nel bel mezzo delle campagne e delle fattorie biologiche, ed altri ne sono in costruzione”.
Appare evidente dunque che è stato il Comune sinora a evitare di porre paletti utili ad arginare queste nuove costruzioni poco armoniche con il contesto, avvisa Urzì dando ragione a Vetrò che aveva denunciato il caso. Nell’interrogazione, oltre a chiedere quali siano i criteri con cui le amministrazioni comunali valutino le concessioni edilizie, specie se previste in pieno centro storico, Urzì pone l’accento sull’impatto sul territorio di questa diversità di stili e materiali che deturpano quella singolare coerenza tra forme e colori che hanno sempre contribuito ad inserire Vipiteno tra i borghi più belli d’Italia.
Secondo l’assessore Kuenzer però “vigono le disposizioni contenute nei singoli piani paesaggistici e nel Codice dei beni culturali e del paesaggio o Codice Urbani. I fatti riportati nell’interrogazione rientrano nelle competenze del comune”. Infine, l’affondo di Urzì che chiede se non si ritenga opportuno vigilare in maniera più incisiva sulla tutela dell’identità territoriale anche attraverso la regolamentazione dei criteri della nuova edilizia.
“La cornice della regolamentazione edilizia – si legge nel testo della risposta – è stata discussa e di seguito approvata dal Consiglio provinciale con la legge provinciale ‘Territorio e paesaggio’ e nel Regolamento edilizio tipo già menzionato che è alla base del Regolamento edilizio comunale. I comuni sono liberi di fissare ulteriori criteri per tutelare e valorizzare le proprie specificità e peculiarità”.
“Si ritiene, quindi – conclude l’assessore Kuenzer – che a livello normativo vi sono i presupposti per salvaguardare l’identità dei centri abitati e del paesaggio. Va inoltre considerato che le Commissioni comunali territorio e paesaggio, a differenza delle Commissioni edilizie sono interamente composte da esperti per aumentare la qualità della valutazione e di conseguenza degli interventi.” E il Comune quindi cosa avrebbe da dire?
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