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Politica

DDL Zan, blitz di CasaPound al Senato. Caricati dalla Polizia. Intanto spopola il video della protesta di Bolzano

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Si è svolto oggi pomeriggio (13 luglio) un blitz al Senato organizzato da CasaPound contro il DDL Zan. Una ventina di militanti hanno cercato di raggiungere Palazzo Madama con dei cartelli e simbolicamente imbavagliati ma sono stati fermati e caricati dalle forze dell’ordine. L’azione si è svolta proprio il giorno in cui la proposta di legge doveva essere votata.

Non esistono mezzi termini, il Ddl Zan è una legge liberticida: l’obiettivo non è tutelare da discriminazioni ma zittire ogni voce contraria alla vulgata del politicamente corretto, come dimostra la reazione delle forze dell’ordine che oggi hanno fermato una protesta legittima e pacifica a suon di manganelli – afferma Luca Marsella, consigliere municipale di CasaPound a Roma, che ha guidato la protesta – . Abbiamo a che fare con gente che si rifà a personaggi come Mario Mieli, teorico omosessuale che era arrivato a sdoganare persino la pedofilia e con persone che vorrebbero far iniziare percorsi di transizione anche a bambini in età scolare e prescolare.

Dire che queste derive sono pericolose non è discriminazione: è la realtà. Zan e seguaci non rappresentano il paese, non rappresentano, se proprio vogliamo dirlo, neanche la comunità lgbtq. Non ci serve una legge che scambia l’opinione per discriminazione e arriva a minare qualsiasi fondamento del diritto”.

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“Noi siamo e resteremo in piazza contro una proposta di legge che non ha senso di essere in un paese come il nostro, dove diritti e doveri sono già assicurati a qualsiasi cittadino – ha concluso Marsella – a prescindere dal suo orientamento sessuale“.

Nel frattempo è diventato virale sui social il video della protesta organizzata dai militanti di CasaPound Bolzano che abbiamo allegato a questo articolo. Analoga protesta è avvenuta anche a Trento dove i militanti hanno affisso un grande striscione nella centrale piazza Dante.

“Le associazioni LGBTQ+ che stanno dietro al DDL non sono minimamente rappresentative della società italiana: si tratta di gruppi di interesse e nulla di più – hanno affermato le tartarughe frecciate bolzanine – . La loro non è certo una battaglia di civiltà. Al contrario, l’obiettivo palese è quello di silenziare ogni voce di opposizione, andando a scardinare quelli che sono i fondamenti di ogni società. Porsi contro il DDL Zan non significa andare a minare i diritti degli omosessuali che, per altro, godono già di tutti i diritti che spettano a qualsiasi cittadino italiano. Significa difendere un concetto basilare che è quello della libertà di espressione, scongiurando derive oscurantiste evidentemente tanto care a chi vorrebbe vedere in galera chiunque sia contrario al diktat del politicamente corretto” .

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