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Scalo San Giacomo, il Pd di Laives: “Continuare a vigilare sulla tutela della cittadinanza”

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Ci dispiace apprendere che il Comune di Laives ha perso il ricorso al Consiglio di Stato per l’allungamento della pista dell’aeroporto. Ci saremmo aspettati una presa di posizione matura di fronte alla cittadinanza. Sarebbe servita un’ammissione di responsabilità da chi ha portato avanti la tesi che una vittoria del no avrebbe significato la chiusura dello scalo o, quantomeno, un forte ridimensionamento dello stesso in virtù del fatto che nessun imprenditore si sarebbe impegnato nella gestione dello scalo aeroportuale”.

Così i rappresentanti del PD di Laives intorno all’annosa questione dello sviluppo dello scalo aeroportuale di San Giacomo. 

Invece ci troviamo solo in presenza di un silenzio assordante da parte di Sindaco e Giunta comunale. Il Consiglio di Stato, nell’articolata sentenza, ha evidenziato come l’interpretazione del quesito referendario a suo tempo fatta dal Partito Democratico di Laives, e assieme a noi tanti altri, fosse quella corretta.

Sarebbero servite delle scuse, per la sconsiderata campagna elettorale condotta al tempo del referendum paventando le più terribili conseguenze se lo scalo fosse rimasto in mano pubblica (ricordate i fotomontaggi con l’airbus 380?).

Siamo stati dileggiati, accusati di non volere proteggere il nostro territorio. Quello che noi volevamo era invece mantenere lo scalo aeroportuale di proprietà provinciale e questo avrebbe significato poterne governare lo sviluppo. Ma, purtroppo, non è andata così.

Sarebbe servita infine un’ammissione di responsabilità da chi, dopo il referendum, per indolenza nulla ha fatto per tutelare San Giacomo, limitandosi ad una tardiva e pretestuosa (la definizione è del Consiglio di Stato, non nostra) delibera per istituire un biotopo a secco, col solo fine di intralciare quei lavori che proprio la mancanza di iniziativa di questa giunta ha reso legittimi. 

Chi scrive ha più volte proposto di richiedere compensazioni per la città, ma senza alcun esito. Adesso, a quanto ci pare di capire, l’unica cosa che resta da fare è sperare che lo scalo aeroportuale non si sviluppi troppo senza avere alcuna possibilità di intervenire per tutelare la cittadinanza“.

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