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Alto Adige

Costo dei tamponi rapidi scaricato su Bolzano e Laives? Pd: “Assurdità provinciale. Contrari al balzello”

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La Provincia costringe Bolzano e Laives, assieme al resto dei Comuni altoatesini, a pagare di tasca propria i tamponi rapidi delle farmacie? Sembrerebbe di sì, almeno nelle intenzioni del momento. Con il rischio però che sia solo questione di tempo perché il salasso arrivi. Per il coordinatore cittadino del Partito Democratico Sandro Repetto “con una scelta scellerata la provincia ha oggi di fatto imposto ai Comuni altoatesini (il voto al consorzio dei comuni ha visto solo Bolzano e Laives opporsi a questa vera e propria tassa-salasso) di pagare i tamponi rapidi delle farmacie dopo che l’accordo con queste è stato fatto dalla Provincia“.

Ora l’accordo parrebbe rimandato, ma il fatto è grave alla fonte. Il Pd bolzanino – con i suoi esponenti in Giunta, con il Segretario Cittadino Repetto e il Capogruppo Huber – protesta fortemente contro quello che definiscono uno “scaricabarile“, si legge in una nota al vetriolo.

Lo screening è operazione di carattere provinciale, della sanità, e non può essere di fatto imposto come balzello ai Comuni che non hanno a bilancio nulla di simile per coprire una voce di spesa che per la città capoluogo supererebbe le svariate centinaia di migliaia di euro. I Comuni danno già tutto: personale per i tamponcini (solo Bolzano più di 200 dipendenti), tolgono le tasse per l’occupazione di suolo pubblico e hanno messo a disposizione anche aiuti economici come in sede di Bilancio consuntivo il Sindaco Caramaschi ha spiegato al Consiglio Comunale”.

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Ora però questo colpo di scena – momentamenate rientrato – in cui i tamponcini di totale ambito sanitario e quindi provinciale andrebbero pagati alle farmacie da parte dei comuni. Una invasione di campo che non possiamo tollerare e che il Pd bolzanino non può che denunciare come inappropriata. Bene ha fatto Caramaschi a far sentire la propria voce contraria insieme a Fattor e bene che l’accordo sia slittato, ma non si può pensare che il capoluogo sia sempre vittima sacrificale per la Provincia”, concludono.

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