Alto Adige
Nuove barriere antirumore a Funes e Velturno: protagonista la fauna alpina
Il Consiglio di amministrazione di Autostrada del Brennero ha approvato un investimento da 7 milioni di euro per la realizzazione di una nuova barriera antirumore nei Comuni di Funes e Velturno. A caratterizzare i nuovi pannelli saranno i profili della fauna selvatica tipica di questa zona dell’Alto Adige.
“In ogni nostro intervento – osserva l’Amministratore Delegato, Diego Cattoni – applichiamo una cura particolare, per trasmettere ai nostri clienti la qualità del servizio offerto e ai cittadini che abitano vicino alla A22 l’attenzione che dedichiamo alle loro esigenze”.
“Un’autostrada voluta e realizzata dal territorio per le esigenze del territorio – commenta il Presidente Hartmann Reichhalter – deve costantemente chiedersi come migliorare il proprio rapporto con l’ambiente circostante e le Comunità che vi abitano. La Val d’Isarco, per la sua conformazione, è sicuramente uno dei territori maggiormente chiamati a farsi carico della presenza dell’autostrada, è quindi doveroso da parte nostra limitarne al minimo l’impatto”.
Autostrada del Brennero è stata una delle prime società autostradali italiane ad aver affrontato il problema dell’inquinamento acustico. Già nel 1987, assai prima dell’entrata in vigore delle moderne normative in materia di contenimento del rumore, la Società aveva provveduto ad elaborare un progetto di contenimento dell’inquinamento acustico.
Il nuovo impianto sarà realizzato lungo la carreggiata sud e presenterà uno sviluppo complessivo di 1.671 metri e un’altezza compresa tra 4,70, 5,20 e 6,20 metri. La barriera avrà inizio in corrispondenza dell’estremità sud dell’esistente barriera denominata Schrambach 2 e terminerà in corrispondenza dell’estremità nord della barriera denominata Funes 2, il cui rifacimento è attualmente in fase di realizzazione.
“Progettare tenendo in considerazione la variabile paesaggistica – ricorda il Direttore Tecnico, Carlo Costa – in Autobrennero è da tempo la regola. Porsi la mera mimetizzazione del tracciato autostradale come obiettivo può produrre solamente risultati modesti, se non fallimentari. La vera sfida è produrre un rapporto osmotico tra il paesaggio e l’infrastruttura”.
Forte elemento di identità dei territori, la fauna selvatica farà ora capolino con discrezione dai pannelli trasparenti in polimetilmetacrilato, che permetteranno di abbattere il rumore senza nascondere la bellezza del paesaggio alpino. La nuova barriera limiterà notevolmente l’inquinamento acustico in corrispondenza di tutti i nuclei abitati, sia nel periodo diurno, sia in quello notturno, con riduzioni medie di 5 dB(A), garantendo così di rimanere sotto i limiti di legge anche nell’eventualità di un aumento del traffico. Ora si procederà con l’aggiudicazione dei lavori, 200 i giorni previsti per la realizzazione dell’opera.
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