Politica
Passaporto verde, Freiheitlichen: “Come si sta preparando l’Alto Adige all’eventuale introduzione?”
Riferendo che il cosiddetto Passaporto verde verrà probabilmente introdotto a partire dall’1 giugno del 2021 in tutti gli Stati membri dell’Unione europea, Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen) ha chiesto alla Giunta provinciale se esso, oltre alle vaccinazioni anticovid e gli esiti dei tamponi, conterrà anche i certificati di guarigione, quante sono le persone guarite dal COVID-19 in Alto Adige e quanti i contagi non segnalati stando alle stime delle commissioni di esperti.
Sostenendo che a febbraio i componenti della Giunta si erano rifiutati di fornire informazioni dettagliate alla cittadinanza, in Consiglio, riguardo a immunità e anticorpi, ha domandato se essa “intende proseguire su questa strada anche quando si parla del passaporto verde europeo, che mette sullo stesso piano guariti e vaccinati continuando a non voler informare i cittadini riguardo all’immunità naturale o se invece intende rilevare la diffusione dell’immunità naturale tramite dei test sulla presenza di anticorpi“.
Ricordando che dopo che erano stati resi pubblici i piani dell’UE, il 17 marzo il presidente della Provincia Arno Kompatscher, aveva annunciato di voler introdurre un simile sistema dotato di codice QR già ad aprile, in concomitanza con i primi allentamenti, ha chiesto a che punto sono questi piani e cosa è stato concretamentre fatto finora, nonché se il passaporto verde europeo, oltre alla libertà di movimento, rianimerà anche altri diritti fondamentali della vita sociale e lavorativa dell’Alto Adige.
“Gli esperti – ha detto il consigliere – stimano che già 90-100.000 altoatesini siano stati malati e poi guariti dal Covid, e a livello europeo l’immunitá naturale è parificata alla vaccinazione“. Il Presidente della Provincia Arno Kompatscher ha riferito di non poter rispondere alle prime tre domande, essendo i dati nella disponibiitá dell’assessore Widmann al momento non presente. Ha però chiarito che erano stati creati i prerequisiti tecnico-informatici per il passaporto verde, con una banca dati sulle persone vaccinate o testate.
“Oggi è già possibile certificare di essere vaccinato o di aver fatto un test PCR – ha detto il governarore – . Si è in contatto con Roma per risolvere i problemi di privacy, tuttavia, è stato stabilito che verrà fornito ai cittadini vaccinati o testati un codice QR contenente lo status della persona. Questo è anche ciò che è stato concordato a livello europeo, pertanto renderà possibile muoversi nella UE, e la Provincia potrá vincolare alcune liberatorie allo status“.
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