Politica
Presenza donne nel Consiglio dei Comuni, lettera aperta di Foppa al Presidente Schatzer e ai suoi vice
La composizione del Consiglio dei Comuni (15 uomini e 2 donne) compresa la scelta della presidenza e della vicepresidenza (4 uomini e 0 donne). ha destato indignazionee proteste. Lo fa presente la consigliera proviciale dei Verdi, Brigitte Foppa, la quale anticipa il prossimo probabile inoltro di un ricorso “che io sicuramente sosterrò anche dal punto di vista finanziario“, ha sottolineato. In questo frangente Foppa ha deciso di rendere noto, in una lettera aperta, il contenuto e le motivazioni della protesta e le perplessità sulla questione.
La situazione giuridica del resto è piuttosto chiara. La legge provinciale che regolamenta il lavoro e la composizione del Consiglio dei Comuni afferma: ‘La composizione del Consiglio dei Comuni si adegua alla consistenza dei gruppi linguistici in Alto Adige e rispetta i principi della rappresentanza dei comuni di minori dimensioni e delle comunità comprensoriali e, in rapporto al numero delle assessore comunali e delle sindache, la rappresentanza delle donne’.
“Non c’è molto da interpretare – sottolinea Foppa – . Con il numero delle assessore e sindache (184) in rapporto al numero complessivo dei rappresentanti nelle giunte (589), la cara vecchia proporzione che abbiamo imparato alla scuola media ci dice che:
589 : 184 = 17 : x
184 per 17 diviso 589 fa 5,31
Fin qui tutto chiaro.
La spiegazione del perché allora non riusciamo a far quadrare i conti è una vecchia storia. Ogni comprensorio nomina i suoi rappresentanti (e sappiamo tutti chi sono) e spera che “le donne” le nominino gli altri. Cosicché se questo non succede (cosa molto prevedibile se ognuno spera che siano altri a occuparsi di questa grana), allora risulta facile dare agli altri la colpa.
Però no, signori, così non va.
Siete i rappresentanti dei Comuni dell’Alto Adige. Dovrebbe essere tra le vostre priorità e nel vostro interesse essere rappresentativi, perlomeno in buona parte, della popolazione. Ad esempio, per voi era molto importante che la Pusteria fosse rappresentata nella vicepresidenza, cosa che capisco. Quindi voi date per scontato che un uomo della Pusteria possa rappresentare una donna della Pusteria. Ma ritenete al contempo che una persona della Passiria non possa rappresentarne una della Pusteria. E invece, forse, la signora Pamer, da donna, lo farebbe addirittura meglio. Lo potremmo però sapere solo se le diamo una possibilità. E questo le viene impedito. Da voi, non dagli altri!”.
“Ora posso immaginare a cosa stiate pensando. Pensate che sia tutta una gonfiatura. Che ci sono ben altre questioni più importanti. Che dobbiamo lasciarvi lavorare. Che non avete niente contro le donne, nemmeno contro le donne in politica, al contrario… che le donne arricchiscono il panorama politico. E che se questa storia è andata male non è mica colpa vostra. Perciò ora aspetterete che il ciclone passi. Siete sicuri che l’agitazione prima o poi si placherà e che le donne troveranno altre cose da fare, piuttosto che arrabbiarsi sulla composizione del Consiglio die Comuni. E su quest’ultima cosa probabilmente avete addirittura ragione.
Ma vi siete presi una bella responsabilità. Ora voi rappresentate tutta la provincia. Dovrete dare un parere a tutti i disegni di legge del Consiglio provinciale. Forse vi troverete a dare di nuovo un parere negativo ai disegni di legge che riguardano le donne (strano!). Avete l’incarico, per nulla semplice, di considerare per tutti i temi come urbanistica, economia, mobilità, cura, scuola, formazione, sanità, violenza, ecc. i bisogni sia di donne che di uomini, in egual modo. No, per niente facile. Osserveremo con attenzione se lo farete. Anche perché, lasciatemelo dire, finora non lo avete fatto.
Voi, signor Schatzer, signor Caramaschi, signor Oberstaller, signor Demetz dovrete dare voce in egual modo a donne e uomini in ogni vostra dichiarazione, in ogni decisione, in ogni manifestazione pubblica. Anche questo è un compito per nulla facile. Le donne hanno altre esperienze rispetto agli uomini, e di solito una vita quotidiana completamente diversa rispetto a voi. Ma, visto che avete accettato questo compito, penserete certo di esserne in grado.
Vi aspettano anni di responsabilità e lavoro. E a noi tutte tutti ancora una lunga strada verso una gestione davvero condivisa e paritaria del bene comune“, conlcude la consigliera dei Verdi altoatesini.
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