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In Trentino gli orsi raddoppieranno. Ispra: “Abbattimento potrà essere un’opzione necessaria e inevitabile”

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E’ stato diffuso in questi giorni un nuovo rapporto sugli orsi in Trentino e nelle Alpi centrali, redatto da Ispra con il supporto del Muse, che segue alle Linee guida sulla materia preadottate dalla Giunta provinciale nelle scorse settimane, in attuazione della legge 9/18, confermandone gran parte dei contenuti.

Il rapporto sottolinea innanzitutto che nei prossimi anni il numero di orsi presenti in Trentino è destinato grosso modo a raddoppiare. Nonostante tutte le misure di prevenzione e dissuasione che, doverosamente, si continueranno ad adottare, per evitare l’insorgere di eventi pericolosi per l’uomo, si prevede che nella popolazione di plantigradi trentina, analogamente a quanto si registra anche altrove, vi saranno degli esemplari problematici, in media circa 1 all’anno.

E’ importante, quindi sapere come gestirli. Il rapporto spiega che «l’abbattimento potrà essere un’opzione necessaria e inevitabile. La cattura e la captivazione degli esemplari problematici, al contrario, potrebbe diventare nel prossimo futuro insostenibile».

In Trentino in 20 anni è emersa la presenza di 19 orsi classificabili particolarmente problematici in base ai comportamenti indicati nel Pacobace; nella maggior parte dei casi è stato possibile gestire le problematiche emerse senza dover rimuovere gli esemplari coinvolti.

Confermando di fatto il contenuto delle linee guida provinciali, Ispra prevede  che il numero di orsi che in futuro potrebbero manifestare comportamenti problematici è di almeno 1 all’anno. In questo senso la cattura e la captivazione degli individui  problematici potrebbe diventare invece insostenibile, per ragioni riguardati non solo i costi elevati ma soprattutto la criticità del benessere degli animali e l’impossibilità in futuro di procedere ad una loro rimessa in libertà.

Nel frattempo sono riprese le azioni di prevenzione ed indennizzo dei danni, il monitoraggio, le misure per la conservazione della biodiversità, la formazione del personale, la comunicazione ed il raccordo sovraprovinciale.

In particolare si dovrà ridurre ulteriormente la probabilità di condizionamento alimentare e di avvicinamento a centri abitati e altre strutture umane, tramite la diffusione dei cassonetti per i rifiuti anti-orso, l’attenta gestione degli scarti dei ristoranti in tutte le aree di presenza, le iniziative di comunicazione e informazione rivolte sia ai residenti che ai turisti e così via.

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