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Lockdown totale? Galateo: “Dialogo con governo per ristori e congedi. Non sono tutti dipendenti provinciali. Kompatscher se ne faccia una ragione”

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Circola insistente in queste ore la voce di una chiusura totale in Alto Adige per decisione della giunta provinciale.

Sulla questione si è voluto esprimere subito il consigliere e portavoce provinciale di Fratelli d’Italia, Marco Galateo che sottolinea: “La spinta arriverebbe dall’assessore alla sanità Widmann che da un lato scarica sul comportamento dei cittadini le ragioni della chiusura, dall’altro non menziona nelle ordinanze i dispositivi di protezione individuale, dai quali sarebbero esclusi gli scaldacollo di famiglia“.

Per Widmann senza l’introduzione di un lockdown più severo “i danni collaterali sarebbero devastanti, se gli ospedali non dovessero più garantire chemioterapie e interventi chirurgici. Siamo oltre il tempo massimo, i campanelli d’allarme non possono più essere ignorati“. Il problema sull’eventuale opzione verrà affrontato domani (10 novembre) dalla giunta provinciale.

Se le misure dovessero venire applicate, con il lockdown duro le scuole tornerebbero a chiudere i battenti e passerebbero alla didattica a distanza anche le elementari e la prima media mentre il resto delle attività economiche verrebbe ridotto nuovamente al minimo.

Ci aspettiamo però che questa volta la Provincia coinvolga il governo centrale per prevedere ristori e congedi come nel resto d’Italia a famiglie, imprese e partite iva. Non sono tutti dipendenti provinciali, Kompatscher se ne faccia una ragione, l’autonomia non può essere a discapito della comunità  altoatesina per assecondare le velleità secessioniste di Svp e Lega al governo provinciale“, conclude Galateo.

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