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CasaPound, Bonazza: “5 anni a testa alta in consiglio comunale. Grazie ai bolzanini, qualunque sarà il risultato”

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Qualunque sarà il risultato, voglio ringraziare di cuore tutti i miei concittadini che hanno dato fiducia a me e al nostro sacro simbolo, unico ad essere censurato in questa campagna elettorale e i cui diritti politici dovrebbero essere garantiti dalla Costituzione italiana. Dovrebbero”.

Così il consigliere uscente e coordinatore regionale di CasaPound Andrea Bonazza a pochi minuti dalla conclusione dello spoglio che determinerà la composizione del nuovo consiglio comunale di Bolzano.

“In 5 anni di consiglio comunale – continua il consigliere – ho fatto 242 presenze su 244 sedute. 2 sole assenze dovute a riunioni nazionali a Roma, per le quali, essendo arrivato con il treno in netto ritardo in municipio, a differenza degli altri consiglieri ho coerentemente rifiutato il gettone di presenza e quindi la presenza stessa.






Insieme ai miei consiglieri, amici e camerati di CasaPound, Maurizio Puglisi Ghizzi e Sandro Trigolo, abbiamo passato notti insonni sulle decisioni per ogni singolo voto, sia esso favorevole o contrario ma raramente di astensione. Si, perché è troppo comodo astenersi come fanno altri consiglieri o assessori, senza prendere una posizione ferma su temi più o meno importanti che riguardano la nostra città. Posizioni che abbiamo sempre motivato e che all’indomani delle delibere ci hanno sempre confermato la ragione.

Abbiamo lavorato tanto e bene nelle commissioni consiliari dove spesso eravamo, ahimé, gli unici presenti dell’opposizione. Ma a parte questo abbiamo comunque conquistato tante vittorie che oggi la nostra città può toccare con mano.

Abbiamo lavorato benissimo anche in quei consigli di circoscrizione che alcuni vorrebbero chiudere. Dal quartiere Don Bosco a Oltrisarco, passando per Gries S.Quirino, siamo sempre stati tra i più presenti, i più preparati e presentando idee che spesso sono state poi concretizzate. E per questo devo ringraziare con orgoglio i nostri guerrieri in quei quartieri: Massimo Trigolo a Oltrisarco, Michael Sini a Don Bosco e Andrea Farina a Gries San Quirino.

Dal centrodestra al centrosinistra, compresa la SVP, ci hanno sempre detto che siamo tra i migliori in quelle aule, i più simpatici ma al contempo i più preparati, e che il nostro senso del dovere è encomiabile ed è stato da esempio per tutti anche nelle situazioni più difficili. Tutte belle parole che però non troverete mai su nessun giornale e che in campagna elettorale hanno trovato dalle stesse lingue il contenuto opposto.

Prima di subire l’assurda e incontrovertibile censura sui social e sui quotidiani locali, a differenza di tutti gli altri, vi abbiamo sempre raccontato cosa accadeva in quel palazzo con resoconti puntuali in cui vi descrivevamo spese e progetti del Comune di Bolzano, motivando sempre le nostre votazioni anche se potevano risultare impopolari.

Siamo l’unico gruppo consiliare ad aver rifiutato i fondi destinati ai partiti così come il tablet destinato ai consiglieri, esprimendo la nostra volontà di destinare quei soldi, ambiti da tutti gli altri soggetti, per ben più utili progetti riguardanti la città di Bolzano.

Abbiamo subito una caccia alle streghe senza precedenti con comizi contro di noi all’interno delle istituzioni, delle aule giudiziarie e, addirittura, delle scuole pubbliche. Dipinti come il male assoluto, non ci hanno mai interpellato per darci la possibilità di difenderci spiegando le nostre, per loro scomode, ragioni.

Abbiamo fatto 5 lunghi anni sempre a testa alta, senza peli sulla lingua ma con tanto pelo sullo stomaco e senza arretrare mai un metro. Abbiamo continuato a combattere su quei banchi come sul selciato delle strade che non abbiamo mai mollato, ne di giorno ne di notte.

A prescindere da come finirà questa strana partita elettorale che ci ha visti penalizzati ancor prima di cominciare, da ieri noi continuiamo le nostre attività militanti, sociali, culturali, solidali, sportive… in questa città come in mezzo mondo, per far seguire le parole ai fatti. Per dimostrare, ancora una volta, prima a noi stessi e al nostro popolo, e solo poi ai nostri detrattori, che, come diceva il grande poeta Ezra Pound: “l’unica cultura che riconosco è quella delle idee che diventano azione”.

Comunque vada, noi abbiamo già vinto e continueremo a marciare assieme alla dea Vittoria“, conclude Bonazza.

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