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Test rapidi e tracciamento per la fase 2 Team K: “Il monitoraggio deve rimanere costante”

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Il numero di nuovi positivi e di posti letto occupati nei reparti di terapia intensiva parla chiaro: l’epidemia è sotto controllo e la legge provinciale per la riapertura della vita sociale ed economica sensata. Ma uno sguardo più attento alle cifre mostra anche che il numero complessivo di test effettuati è basso.

Un fatto è chiaro a tutti: i test sono la chiave per poter continuare sulla strada intrapresa, anche perché le misure prese per allentare le restrizioni di contatto potrebbero portare ad un aumento dell’incidenza dei casi di COVID19. Per contenere il più rapidamente possibile una nuova ondata di contagi, è di fondamentale importanza l‘identificazione precoce delle nuove persone infette e il loro isolamento, nonché l’identificazione delle persone di contatto“.

Così i rappresentati del Team Koellensperger che per la fase di ‘riapertura’ in Alto Adige chiedono che si prosegua con un attento monitoraggio dei contagi. Azione che prevede l’impegno continuativo da parte della Provincia e dell’Azienda sanitaria locale.






Oltre alle regole generali come l’uso di protezioni per bocca e naso (MNS), il lavaggio delle mani e il distanziamento sociale minimo, un ampio programma di test mirati della popolazione è una procedura essenziale per prevenire la diffusione dell’infezione – sottolineano – . L’obiettivo principale sarà la creazione di task force ad hoc e l’allestimento di stazioni mobili per prelevare tamponi vicino alle case delle persone in tutta la provincia, per accelerare la localizzazione dei positivi.

Solo aumentando le risorse per i test per il rilevamento diretto del virus tramite tamponi nasofaringei con la tecnica PCR sarà possibile individuare tempestivamente i potenziali casi di portatori di virus e arrivare alla necessaria sicurezza, anche e soprattutto nel turismo.

È necessario fare ogni sforzo utile, acquistando ulteriori attrezzature di prova e proseguendo le collaborazioni avviate. Solo un capillare programma di test sul territorio permetterà di individuare rapidamente eventuali focolai e intervenire immediatamente in caso di crisi“.

Per il Team K, oltre ai test effettuati sui soggetti sintomatici, si devono aggiungere quelli mirati per tutti i contatti ravvicinati delle persone risultate positive, un passo di particolare importanza per l’interruzione della catena di infezione “Al fine di fornire una protezione speciale per i gruppi a rischio, è inoltre necessario estendere il test SARS-CoV-2 agli asintomatici e alle persone in strutture, scuole, istituti ad alta densità di persone, nelle strutture mediche ambulatoriali e ospedaliere e nelle strutture di cura e di assistenza per anziani, nonché nelle organizzazioni di soccorso”.

E ora che il turismo è pronto a ripartire, saranno essenziali strutture per effettuare test rapidi per evitare la comparsa di nuovi focolai, che porterebbero non solo a gravi conseguenze sanitarie, ma anche a un pericoloso danno di immagine.

Soprattutto per gli hotel con ‘Covid safe area’ è necessario prevedere possibilità di test PCR! La legge provinciale / Allegato A prevede attualmente solo test anticorpali (o sierologici), che però non indicano il rischio di infezione di una persona. Il Team K ha sottolineato più volte questo errore.

Purtroppo, il rilevamento di anticorpi contro la SARS-CoV-2 non aiuta a identificare le persone contagiose, ma solo ad analizzare il numero totale di persone che hanno subito l’infezione – visto che gli anticorpi si sviluppano solo nel corso dell’infezione stessa.

Con questo uso mirato dei test, importanti strutture come ospedali, case di riposo e di cura, ma anche imprese e istituzioni che devono lavorare possono essere più tutelate nella lotta contro la diffusione del virus e allo stesso tempo può essere garantita una riapertura limitando i rischi“, concludono.

(e.c.)

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