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Politica

Anche Fugatti forza la mano al governo: ipotesi riaperture in Trentino dal 18 maggio

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Maurizio Fugatti tenta di forzare la mano al governo chiedendo l’apertura delle attività commerciali il 18 aprile e non il primo di giugno come deciso dal decreto Conte. Dal ministro Boccia però arriva la minaccia di impugnare qualsiasi provvedimento al Tar e al consiglio costituzionale.

Primo fra tutti il disegno di legge in preparazione per favorire l’apertura di tutte le attività commerciali il 18 maggio, che sarà votato a tempo di record alla fine della prossima settimana.

Insieme a numerosi altri governatori scrive una lettera al presidente della Repubblica Mattarella e al ministro per gli Affari Regionali Boccia chiedendo una modifica dell’ultimo Dpcm: “La fase 2 è una fase nuova, che si giustifica per una progressiva diminuzione dell’emergenza – scrivono i governatori di Sardegna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Sicilia, Calabria, Basilicata, Abruzzo, Molise, Abruzzo, e i presidenti della due Provincia autonome di Trento e Bolzano – E’ essenziale che si ritorni progressivamente ad un più pieno rispetto dell’assetto costituzionale e del riparto di competenze tra lo Stato e le Regioni, sempre in applicazione dei principi di sussidiarietà e leale collaborazione” esordisce così la lettera firmata da 14 regioni. 

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Nella lettera la richiesta della possibilità di applicare nei loro territori regole meno stringenti di quelle previste a livello nazionale, con una compressione delle libertà costituzionali strettamente proporzionata all’esigenza di tutela della salute collettiva.

Si teme una crisi economica irreversibile: Le Regioni condividono le fondate preoccupazioni delle categorie più volte espresse e quindi, pur essendo pienamente consapevoli che il virus non conosce confini geografici, sottolineano l’importanza di produrre il massimo sforzo per contemperare la doverosa tutela della salute con la salvaguardia del tessuto economico, non solo per limitare allo strettissimo indispensabile la compressione delle più importanti libertà fondamentali dei cittadini ma anche per evitare che la gravissima crisi economica in atto diventi irreversibile, con le catastrofiche conseguenze sociali correlate”.

“I dati di oggi – ha spiegato ieri in conferenza stampa  Fugatti – confermano la stabilizzazione verso il basso del contagio, ormai in corso da diversi giorni, con un’incidenza fra tamponi effettuati e persone positive del 3,4%. Sono numeri che ci fanno sperare bene per la fase 2, sulla quale ci siamo oggi confrontati, insieme ai presidenti delle Regioni, con i ministri Boccia e Speranza.

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Abbiamo chiesto di verificare la possibilità di differenziare le riaperture su base territoriale, a cominciare dal 18 di maggio ed il Governo si è detto possibilista, chiedendo garanzie sul fronte della risposta che le strutture ospedaliere locali dovranno dare in caso il contagio rialzasse la testa. Su questo ci sentiamo tranquilli, considerato quanto abbiamo dimostrato, nel periodo più difficile, sul fronte della gestione delle terapie intensive, ma anche della nostra capacità di effettuare tamponi che non è seconda a nessuno, come dicono i dati”.

“Ma questo, dipenderà soprattutto – ha aggiunto Fugatti – dalla situazione del contagio. Quindi invito i trentini, che sono stati già molto responsabili, a continuare ad esserlo. Così facendo potremo disporre di maggiore autonomia decisionale sulle riaperture. Come sapete abbiamo impostato un disegno di legge, con il contributo delle categorie economiche, sindacali e delle minoranze consiliari, per il sostengo all’economia trentina, che approveremo entro la fine della prossima settimana. In quella norma è inserita la possibilità di riaprire, prima di giugno, alcune attività come bar, ristoranti, parrucchieri ed estetisti”.

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