Alto Adige
Il Comune si riprende le corone al muro del Lager: un bolzanino restituisce la memoria

“Hanno tolto la memoria ai morti del Lager, noi gliela restituiamo“.
Così il bolzanino Erich Marchelli, rimasto colpito come molti in città prima dalla sparizione delle corone apposte al muro del Lager di via Resia il 25 aprile, poi dalla motivazione per cui i simboli sono stati asportati dal Comune, ha deciso di farsi realizzare a mano una corona e deporla lì, dove le altre non c’erano ormai più.
Un semplice nastro tricolore e nessuna scritta aggiuntiva perché il simbolo lasciato questo pomeriggio in un luogo così importante per ricordare la storia, parla già da solo.
La notizia era arrivata nella serata del 25 aprile, in seguito a una segnalazione pubblica da parte del consigliere provinciale Urzì: al muro del Lager, in mattinata, si svolge la cerimonia in occasione del 75° anniversario della Liberazione.
In forma riservata, partecipano solo il Sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi, il Presidente della Provincia Arno Kompatscher, il Commissario del Governo Vito Cusumano ed il Presidente dell’ANPI provinciale Guido Margheri.
Poi la sorpresa: le corone deposte per le vittime sono sparite. Al loro posto solo i sostegni in metallo. L’assenza delle corone commemorative insospettisce alcuni cittadini che ne segnalano preoccupati il possibile furto. Ma non è così.
In seguito a una ricerca più approfondita emerge la verità: dal Municipio comunicano che le corone sono state asportate a conclusione della cerimonia per essere riciclate in occasione del primo maggio. La polemica non tarda ad arrivare, il social si indigna ma soprattutto i bolzanini. La spiegazione che forse le corone ‘potevano essere rubate o danneggiate’ non convince (Corone del Lager di via Resia, Urzì: “Se le sono riprese a fine cerimonia per usarle il 1° maggio”).
“Offeso per il gesto? – dice Erich – . Il dispiacere era troppo. I morti vanno difesi, di qualsiasi colore, nazionalità, credo o non credo. Non vogliamo fare politica, ma dare un segnale importante alle istituzioni. L’amministrazione locale che pensa al riciclo delle corone per il primo maggio lascia basiti.
L’iniziativa è stata mia ma poteva essere qualunque altro cittadino, anzi possiamo dire che oggi quella piccola corona è li nel nome di tutti i miei concittadini. Dove altri hanno tolto, Bolzano ha restituito.
Non volevo che questo riciclo fosse stato fatto anche nel mio nome e nel nome di tutti quelli che si sono sentiti colpiti perché a questa Italia e alla sua Storia vogliono ancora bene. Il segnale istituzionale è preoccupante, odora di opportunismo politico, di scarsa sensibilità.
Sono sinceramente amareggiato, da cittadino, anche dal fatto che la stampa locale non ne abbia praticamente fatto menzione. Nel 2020. Nella ricca Bolzano, nel ricco Alto Adige. Ricchi di cosa? Poveri di umanità“.
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