Economia e Finanza
Discoteche e locali notturni: situazione grave, imprenditori dell’intrattenimento in default
Chiudiamo la panoramica delle attività messe in ginocchio dall’emergenza Covid 19 e dall’assenza di una politica governativa di sostegno, con le partite Iva generiche e i locali di intrattenimento notturno.
Per le prime il rischio concreto è la cessata attività con la necessità di doversi completamente reinventare.
Parliamo ad esempio di quei negozi gestiti direttamente dai titolari, delle piccole imprese di pulizia che sopravvivevano con le pulizie degli uffici oggi chiusi.
Dei piccoli artigiani, degli studi di naturopatia e simili: tutte attività che in un contesto normale garantivano un reddito dignitoso.
Realtà che però dipendevano direttamente dagli incassi, senza i quali restano gli affitti da pagare, le bollette e la ripartenza è tutta da verificare.
Un settore atipico che rischia seriamente, anche perché sarà l’ultimo a riaprire, è quello dei locali di intrattenimento notturno: 3 mila imprenditori e 90 mila addetti le cui posizioni coinvolgono numerosi nuclei famigliari.
Migliaia di P.R. Dj, artisti, organizzatori di eventi, musicisti, animatori turistici, un vero popolo della notte che per molto tempo dovrà rimanere a casa
In questi casi è del tutto impossibile garantire le distanze – citiamo ad esempio una pista da ballo – abbastanza complesso l’uso delle mascherine anche perché sono luoghi nei quali le persone vanno per divertirsi, non per convivere con delle restrizioni.
Il rischio concreto è che la riapertura potrà essere solo ad allarme sanitario concluso. Il governo Conte ieri ha parlato di riapertura degli eventi per il 31 dicembre 2020.
Pensiamo anche a quelle attività prettamente turistiche che non sanno nemmeno con quale tipo di turismo potranno confrontarsi.
Gli operatori del settore fanno sapere che oltre a degli specifici aiuti indispensabili in una situazione nella quale la chiusura temporanea non ha alternative, di avere almeno delle linee guida sulle modalità di riapertura.
Una base da valutare per capire se si tratta di proposte troppo onerose o realizzabili. Quello che è certo è che la serrata ha stoppato attività economiche per la maggior parte già in difficoltà e che la ripartenza sarà difficile e a rischio per tutte.
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