Economia e Finanza
Decreto Liquidità lascia a secco le piccole e medie imprese, Cna: “Misure inidonee, urge correzione”
Molto critico il giudizio della CNA Trentino Alto Adige sul pacchetto di misure per il credito contenuto del Decreto Liquidità pubblicato oggi (9 aprile) in Gazzetta Ufficiale.
“Il testo – affermano Claudio Corrarati, presidente regionale, e Andrea Benoni, presidente trentino – non soddisfa l’urgenza di mettere a disposizione di tutti gli operatori economici la minima liquidità necessaria a far fronte alle spese correnti che devono essere onorate per non far saltare tutta la catena dei pagamenti.
Senza liquidità non si potranno pagare stipendi, affitti, fornitori mettendo in crisi famiglie e altre imprese. Le misure delle Province Autonome di Trento e Bolzano, complementari a quelle nazionali, sono peraltro rallentate dalla necessità di uniformarsi a quelle statali nei rapporti con le banche“.
L’automatismo introdotto per la concessione della garanzia – argomenta CNA – non assicura neanche per gli importi inferiori a 25mila euro la concessione di credito bancario; lasciando, di fatto, la valutazione del merito di credito, della durata e delle condizioni applicabili in mano alle banche.
Non è sicuro neanche che gli imprenditori possano ottenere credito aggiuntivo. Il Decreto, infatti, prevede che il debitore possa consentire alla banca di non aumentare l’esposizione, ed essendo in posizione di oggettiva debolezza, potrebbe cedere alla richiesta della banca di sostituire posizioni in essere con crediti totalmente garantiti dallo Stato.
CNA regionale “è profondamente delusa anche della dimensione dell’intervento. Lo stanziamento di 1.729 milioni di euro, destinato ad incrementare la dotazione del Fondo, potrà assicurare al massimo 20 miliardi di nuovi crediti pari all’1% del fatturato di tutte le imprese che possono essere garantite dal Fondo di Garanzia. Una soluzione destinata a seminare sconcerto e rabbia tra chi confidava veramente di poter avere mezzi finanziari sufficienti per non essere costretto a chiudere“.
“In questo momento, cosi drammaticamente difficile – affermano i vertici della CNA regionale – i provvedimenti hanno l’obbligo di essere veloci ed efficaci: serve un percorso rapidissimo per mettere a disposizione delle imprese nuovo credito senza burocrazia, senza procedure valutative, a zero interessi, con 24 mesi di preammortamento e 10 anni per la restituzione. Le misure complementari dalle Province coprirebbero le esigenze peculiari dei territori“.
Corrarati e Benoni concludono: “Invitiamo il Governo e il Parlamento, e in tal senso lanciamo un appello ai parlamentari della nostra regione, a correggere immediatamente il provvedimento per mettere in condizioni artigiani, imprenditori, autonomi e professionisti di affrontare con un minimo di serenità il futuro“.
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