Crolla del 94% il mercato delle Escort. Ora chiedono al governo il bonus da 600 euro

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Il ministro Provenzano ha conosciuto un momento di notorietà con la sua proposta di estendere il contributo-elemosina di 600 euro anche ai lavoratori in nero: su questa base ne avranno diritto anche le escort che hanno visto crollare gli introiti della loro attività?

Non è uno scherzo perché il 12% delle operatrici del sesso lo ha realmente chiesto, equiparandosi ai lavoratori in nero.

Del resto è un mercato del tutto simile a quello del lavoro, a salvarsi infatti sono solo le ragazze che si muovono da remoto con lo smart working.

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C’è chi non lavorando ha contenuto le spese e chi invece si è dovuta rivolgere alla Caritas, senza considerare tutto quel mondo sommerso delle schiave del sesso che nel silenzio più assoluto, non se la stanno passando per nulla bene.

A comunicare il crollo del 94% del fatturato e Escort Advisor il cui fondatore Mike Morra, precisa che non si tratta di un danno passivo, ma di una scelta responsabile: molte infatti hanno smesso di lavorare pur in presenza di numerose richieste.

Del resto non essendo una professione riconosciuta, ma nemmeno tutelata non rientrerebbe nel Decreto di chiusura dell’11 marzo.

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Così le escort online sono arrivate a quota 120 mila ed il 46% i 600 euro arriva a guadagnarli in una sera. Il 26 % è convinto di poter sopravvivere ad una crisi di durata media, ma c’è anche chi non riesce a pagare affitti e bollette.

Del resto dal 17 febbraio le ricerche a tema su Google hanno iniziato a diminuire progressivamente.

A defilarsi sono state le sex workers i cui annunci hanno toccato il minimo storico di 6500 il 13 di marzo, quando a febbraio erano 12.500.

E se si vuole conoscere uno spaccato di vita sociale che fa parte del quotidiano di molte persone, si possono avere indicazioni sfogliando le pagine web di quella sorta di Decamerone che sono “Le cronache di Escort Advisor” dove uomini, ma anche donne, escort e simili si confessano con la tranquillità data dallo pseudonimo.