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Alto Adige

Anche i medici contro Kompatscher: “Rettifichi l’ordinanza. I nostri sono stremati. Ancora rischio fraintendimenti”

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Ci sono il sindacato dei medici Anaao, la Lega, i sanitari che combattono negli ospedali e nelle case di riposo: tutti chiedono a Kompatscher di rivedere l’ordinanza per ‘evitare di fornire alla popolazione indicazioni pericolose e messaggi che possono essere fraintesi‘.

Scrive il sindacato dei medici altoatesini in una nota: “I medici e gli operatori sanitari sono stremati. Non c’è altra scelta, se vogliamo uscirne il più presto possibile e prepararci alle verosimili successive ondate di contagio.

Ci spiace inoltre dover ricordare come nella classificazione degli ormai famosi dispositivi di protezione individuale, nominati anche nell’ordinanza non rientrino le sciarpe, gli scaldacollo né tanto meno le mascherine chirurgiche, ma solo le mascherine col grado di protezione e di certificazione almeno FFP2, le quali, vista l’attuale estrema difficoltà di reperimento, dovrebbero essere destinate, dall’Asl, solo agli operatori sanitari“.

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Contro la scelta di Kompatscher è intervenuto anche il sindaco Caramaschi, secondo cui “le segnalazioni dei vigili urbani indicano già troppe persone in giro” invitando Kompatscher a ripensare l’ordinanza in un provvedimento extra ordinem, in modo da non originare comportamenti che vanno in contrasto con tutte le misure messe in campo per ridurre il più possibile la diffusione del contagio, come ci viene ricordato più volte al giorno dagli altoparlanti dei mezzi della protezione civile (non è una contraddizione in termini?) rischiando di rendere vani tutti gli sforzi sino ad ora profusi (Allentamento misure, interviene Caramaschi: “Kompatscher faccia marcia indietro”).

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