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Coronavirus e scuola, il ministero dà ragione ai governatori leghisti. Salvini: “I detrattori chiedano scusa”

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Anche il ministero alla fine ha deciso: niente scuola per gli studenti di ritorno dalla Cina, che possono stare a casa giustificati. I governatori della Lega, insultati da qualche fesso di sinistra per giorni, allora avevano ragione e aspettano le scuse di chi li ha accusati di allarmismo e razzismo: prevenire e’ meglio che curare“.

Lo ha dichiarato il segretario della Lega Matteo Salvini dopo lo stop anche da Roma alla frequentazione degli ambienti scolastici per studenti e alunni che rientrano in Italia proprio dalla ‘culla’ del Coronavirus.

I governatori del Carroccio avevano chiesto, in una lettera al ministro Speranza, che il periodo di isolamento previsto venisse applicato anche a tutti bambini che frequentano le scuole, ma erano stati duramente criticati.

Sulle scuole ha vinto il buonsenso“, ha sottolineato anche il vicepresidente della Provincia e assessore alla Scuola e Cultura, Giuliano Vettorato, che sulla questione Coronavirus si era schierato con Luca Zaia (Veneto), Maurizio Fugatti (Provincia di Trento), Attilio Fontana (Lombardia) e Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia).

Vettorato si era dichiarato d’accordo con una richiesta che “mira essenzialmente ad attenuare l’ansia dilagante che sta coinvolgendo da settimane tante famiglie italiane”.

Il documento richiedeva un’attenta valutazione delle misure cautelative da applicare in ambito scolastico per la prevenzione della diffusione del virus cinese.

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