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Coppa Tokyo, a Bolzano un fine settimana tra campioni

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Quest’oggi alla storica piscina Karl Dibiasi di Bolzano si è tenuta la prima di tre gare di tuffi che vedrà gli atleti italiani gareggiare per aggiudicarsi il pass per il Giochi Olimpici di Tokyo di quest’anno.

Oggi erano presenti non solo molti campioni e nomi conosciuti nel mondo dello sport, tra cui Tania Cagnotto, Francesca Dallapè e i due fratelli Verzotto, ma anche qualcuno della “vecchia guardia”, tra cui Klaus Dibiasi, già vincitore di numerose medaglie olimpiche:

“Ho vinto 3 medaglie d’oro e 2 d’argento alle Olimpiadi – ha spiegato -, quelle d’oro le ho vinte una in Messico nel ’64, una a Monaco e l’altra a Montréal. Delle due medaglie d’argento invece ne ho vinta una a Tokyo nel ’64 e l’altra sempre in Messico nel ’64. Questo è uno sport fantastico, ho cominciato a praticarlo quando avevo 10 anni. Ad allenarmi era mio padre, Karl Dibiasi“.

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Quando si sale sul trampolino è dura – ha ammesso -, bisogna essere perfettamente preparati fisicamente e mentalmente, altrimenti rischia di saltare tutto. Basta un niente per avere problemi, molti punti del corpo sono delicati. Oggi abbiamo sempre con noi un fisioterapista che ci segue ovunque andiamo, ma all’epoca in cui saltavo io no, dovevamo regolarci da soli”.

Alla domanda su quale fosse stata la gara migliore ha risposto con soddisfazione: “La migliore è sicuramente stata quella a Montréal nel ’76. Avevo diversi problemi fisici, e mi scontrai con Louganis, un giovanissimo ragazzo astro nascente dello sport. Nonostante tutto però riuscii a strappargli l’oro, e quello per lui fu il suo unico argento. In tutte le gare successive vinse sempre l’oro, ma in quel giorno riuscii a batterlo. Grazie all’esperienza accumulata riuscii a vincere contro un fortissimo avversario”. Ha concluso con un sorriso.

Oltre alle cosiddette “vecchie glorie”, non potevano mancare le giovani promesse. Abbiamo intervistato Chiara Pellacani, che per l’occasione è stata anche in grado di vincere la gara di Trampolino da 1 M:

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“Sono molto soddisfatta del risultato – ha affermato – , ma non è ancora finita, sarà una gara difficile fino alla fine. Quest’anno abbiamo ottenuto degli ottimi risultati, nell’ultima gara Assoluti inglesi a Plymouth ho vinto nell’individuale da 3 metri e abbiamo vinto anche nel Sincro da 3 metri”.

“Ho già gareggiato in 2 Mondiali e in 1 Coppa del Mondo. Nell’ultimo Mondiale dell’anno scorso abbiamo raggiunto il 7 posto nel Sincro da 10 metri e il 9 posto nel Sincro da 3 metri. Nella Coppa del Mondo 2018 invece nel Singolo da 3 metri sono arrivata all’ottavo posto mentre invece nel Sincro da 10 metri siamo arrivate none”. Ha ammesso con soddisfazione.

Oltre allo spettacolo delle gare però dietro c’è un mondo che lavora, e che spesso è quasi invisibile. Abbiamo chiesto a Matteo Macchia e a Marco Gardini, medico della competizione, cosa succede se qualcuno si sente male durante una gara:

“Il nostro compito è di prestare un eventuale servizio medico durante le gare, siamo già stati qui presenti altre volte – ha spiegato Gardini -. Ricordo il Trofeo di Natale, al quale prese parte anche Tania Cagnotto, oppure alcune settimane fa ho presenziato ai Mondiali di Slittino. Ricordo anche con piacere il Grand prix dell’estate del 2019. Tornando al nuoto, può capitare che un atleta si senta male oppure che scivoli sul trampolino, ed è qui che interveniamo noi. Il primo soccorso è fondamentale, testiamo le condizioni degli atleti in caso di malessere o infortunio, e siamo noi a decidere se sono in grado di gareggiare”.

” La figura del medico è obbligatoria, è la Federazione Italiana Nuoto a chiederne direttamente la presenza. Io vengo volentieri, il nuoto e il tuffo dal trampolino sono sport affascinanti, e stando vicino ai campioni si imparano sul campo tantissime cose, piacerebbe anche a me imparare a tuffare”.

Alla gara ha presenziato anche l’assessore allo sport Angelo Gennaccaro, che è arrivato giusto in tempo per poter assistere alle gare dei fratelli Verzotto.

 

 

 

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