Bolzano
Disabile minacciato dall’autista, Sasa: “Se è vero, episodio isolato. Probabile malinteso tra i due”

Getta acqua sul fuoco il presidente della Sasa Francesco Morandi in seguito all’episodio che avrebbe visto un conducente del servizio pubblico cittadino prendere a male parole e minacciare un utente disabile in sedia a rotelle.
L’episodio, accaduto martedì sera, ha come protagonista il 33enne Claudio Palmulli, che ha denunciato pubblicamente l’accaduto segnalandolo anche all’azienda di trasporti locale.
Il 26 novembre, alle 17.42, Palmulli è salito su un autobus della linea 110B di Sasa, alla fermata di piazzetta Oltrisarco. Posizionatosi nel posto riservato ai diversamente abili con la sua carrozzina elettrica, ha in seguito comunicato all’autista la fermata per la discesa.
Ed è a questo punto che è nata la controversia. “L’autista non si è fermato alla mia richiesta ed ha continuato la corsa. A questo punto ho schiacciato nuovamente il pulsante per richiedere la fermata, e senza aver alcun riscontro ho urlato in modo che mi sentisse.
Il mezzo pubblico è stato poi fermato in via Resia, due fermate dopo la segnalazione. L’autista ha tirato fuori la pedana”.
Continua Palmulli: “L’ho informato che avevo suonato l’apposito pulsante per la discesa e lui mi ha risposto ‘e che, sei Paganini che non ripeti?’ a questo punto io gli ho detto ‘non c’è problema, prendo il numero di targa e segnalo l’accaduto a chi di competenza’ e lui mi ha risposto (cito testuali parole) ‘segnala quello che caxxo vuoi, ammazzati, e ora vattene che ti ammazzo’“.
“Invece di scusarsi mi ha minacciato. Ho avvertito il mio avvocato e presenterò una denuncia in Procura in attesa delle scuse formali dell’azienda e dello stesso autista“, conclude.
“Si tratta di un episodio singolo. Quello che probabilmente non ha funzionato, se dovesse essere accertato quanto il signor Palmulli ha dichiarato, è un rapporto tra le parti. Ci deve essere stato qualche fraintendimento“, ha replicato il presidente Morandi.
Tra le possibili cause del malinteso tra i due forse anche il metodo di prenotazione della fermata, che per i disabili non è diverso dagli altri ovvero, non fornisce all’autista segnali specifici per l’apertura della pedana. Certo è che, se la segnalazione dovesse corrispondere a verità, il comportamento del dipendente Sasa sarebbe grave.
Contrastanti i commenti sui social, divisi tra chi crede alla versione del 33enne e chi invece chiede un approfondimento sulla posizione del conducente accusato di maltrattamento.
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