Alto Adige
Mese missionario straordinario, oltre 400 pellegrini sabato a Oies con il vescovo Muser
Raccogliendo l’invito di Papa Francesco a “rinnovare l’impegno missionario della Chiesa” e in attuazione dei provvedimenti del Sinodo diocesano (2013-2015), l’Ufficio missionario di Bolzano-Bressanone organizza sabato 26 ottobre un pellegrinaggio diocesano a Millan e Oies, nel corso del quale verrà inaugurato il progetto “Oies, oasi di spiritualità missionaria”, che vuole essere una “opera-segno” di questo Mese missionario straordinario.
A fare da filo conduttore lungo l’intera giornata saranno la figura e l’attualità di s. Giuseppe Freinademetz, il verbita originario di Oies che nel 1879 lasciò la val Badia per diventare missionario in Cina.
Il programma della giornata
Il pellegrinaggio si aprirà la mattina alle 10, nella chiesa parrocchiale di s. Freinademetz a Millan, con un momento di preghiera che sarà presieduto da Maja Clara, animatrice di celebrazioni della Parola.
Saranno i verbiti p. Sepp Hollweck e p. Franco Pavesi (provinciale) a offrire una meditazione su qual è oggi il messaggio di Giuseppe Freinademetz.
I pellegrini partiranno quindi da Millan alla volta di S. Martino in Badia, dove è previsto il pranzo.
S. Martino in Badia è il paese in cui P. Freinademetz è stato cappellano dopo la sua ordinazione sacerdotale (avvenuta nel 1875) e in cui ha maturato la scelta di entrare nell’ordine dei verbiti e diventare missionario.
Il gruppo si sposterà poi a S. Leonardo in Badia, dove sarà raggiunto dal vescovo Ivo Muser, impegnato in mattinata a Bolzano per la consegna del Premio Gargitter alla redazione del giornale di strada “Zebra”.
Alle 14.15 prenderà il via la Via Crucis a piedi da S. Leonardo a Oies, a cui parteciperanno anche un centinaio di fedeli della Val Badia che sabato concluderanno la “Settimana della fede”.
A proporre le meditazioni – legate anche in questo caso alla vita di p. Freinademetz – saranno i giovani della SKJ della Val Badia, guidati dal verbita p. Shenoy Varghese, responsabile diocesano per la pastorale giovanile.
Alle 16, nella chiesa del santuario di Oies, il vescovo Ivo Muser presiederà la s. messa trilingue, accompagnata dalle note del coro giovanile Kyrios.
Un pellegrinaggio “green”
I fedeli che parteciperanno al pellegrinaggio di sabato raggiungeranno Millan e Oies con i pullman organizzati dall’Ufficio diocesano pellegrinaggi.
Un segno concreto, questo, di promozione della mobilità sostenibile e della salvaguardia del Creato.
Inoltre, nel rispetto dell’ambiente, durante il pranzo non verranno usate né stoviglie né posate di plastica.
Testimonianze dal mondo
Ad accompagnare i pellegrini sui pullman che partiranno da Malles, Merano, Egna, Vipiteno, San Candido e dalla Valle Aurina, ci sarà un gruppo di sacerdoti, originari di diversi Paesi africani, che stanno studiando in una delle università pontificie di Roma grazie a una borsa di studio finanziata dall’Ufficio missionario di Bolzano-Bressanone. La loro presenza e la loro testimonianza contribuirà ad arricchire la giornata, così come offrirà la possibilità ai pellegrini di sperimentare in prima persona l’universalità della Chiesa.
Gesti per raccontare il nostro “essere comunità”
Per raccontare il nostro “essere comunità”, l’Ufficio missionario ha pensato ad un gesto tanto semplice quanto ricco di significato.
I pellegrini sono stati invitati a portare con sé da casa un po’ di acqua e un po’ di terra, che – una volta giunti a Oies – verranno posti in due grandi contenitori, che saranno poi portati all’altare durante la s. messa, al momento dell’offertorio.
Al termine della celebrazione eucaristica, l’acqua sarà utilizzata per benedire i fedeli.
La terra, invece, verrà impiegata dai sacerdoti africani per piantare un pino, a ricordo del pellegrinaggio.
Le offerte che saranno raccolte durante la s. messa saranno destinate al sostegno dei progetti che l’Ufficio missionario diocesano promuove in diversi Paesi del mondo.
Oies, oasi di spiritualità missionaria
Il pellegrinaggio di sabato prossimo segnerà anche l’inizio ufficiale del progetto che punta a valorizzare Oies come “oasi di spiritualità missionaria”.
Una iniziativa che l’Ufficio missionario diocesano ha concepito in sinodalità con gli altri “volti” della pastorale diocesana.
Diverse le iniziative inserite nel progetto. In futuro, ad esempio, Oies ospiterà, per periodi di 10 giorni – due settimane, missionari e missionarie ritornati in diocesi dai luoghi di missione o di missionari che si trovano in Alto Adige per un periodo di vacanza.
Durante la loro permanenza a Oies, in collaborazione con i padri verbiti, saranno a disposizione per testimonianze, incontri con gruppi, colloqui personali e confessioni.
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