Spettacolo
Con «En nombre de dios…!» stasera la storia vera sale sul palco al New Eos teatro-musica

Óscar Romero: un uomo straordinario nella sua semplicità, un martire visto dall’ONU come figura-simbolo fra i paladini dei diritti umani.
La sua toccante vicenda e la relativa, drammatica pagina di storia contemporanea, torneranno protagoniste sotto forma di spettacolo multimediale a un anno esatto dalla canonizzazione dell’impavido prelato salvadoregno.
L’appuntamento è per STASERA/LUNEDÌ 14 ottobre al Teatro dello Spazio Costellazione di Bolzano (via Claudia Augusta 111), dove verrà rappresentato «En nombre de Dios…!», riduzione scenica in parole-musica-immagini di un libro di Francesco Comina.
Organizza il Circolo culturale Oltrisarco; inizio alle 20:30 e ingresso libero.
Un’occasione da non perdere, perché si tratta dell’ultima replica bolzanina di questa originale proposta, capace di tenere vive le emozioni e l’attenzione dello spettatore per un’ora filata, e che ha saputo farsi apprezzare ben oltre i confini provinciali.
Sul palco, New Eos teatro-musica Bolzano, con le voci narranti di Mara da Roit e Patrizio Zindaco e le musiche di Luca Dall’Asta, i quali in un serrato mix di narrazione, immagini-verità e musica dal vivo faranno scorrere gli ultimi due anni di vita di Romero.
Il racconto dei fatti di cronaca del Salvador – mattanze, sparizioni, incursioni degli squadroni della morte – si intreccerà al diario dettato al magnetofono da monsignore, dal quale emergerà tutto il suo impegno nell’opporsi alle ingiustizie perpetrate.
Fra i punti nodali: gli attentati a danno di cittadini inermi, il fenomeno dei “desaparecidos”, l’ostracismo verso monsignor Romero, che non a caso arrivò ad avere tutti contro fuorché ovviamente la gente comune.
E poi l’omelia-richiamo (contenente a più riprese la locuzione “En nombre de Dios!” che dà il titolo al lavoro), passata alla storia come uno dei discorsi più incisivi del novecento, ma che mise purtroppo il sigillo, implicitamente, a una condanna a morte già nell’aria, per Romero.
È il 24 marzo 1980 quando viene ucciso a sangue freddo da un sicario. Un frangente che, nella riproposizione scenica, toccherà il pubblico quasi certamente nel profondo. E non è un caso se molti anni dopo l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha dichiarato quella data «Giornata internazionale per il diritto alla verità sulle gravi violazioni dei diritti umani e per la dignità delle vittime».
In sala vi sarà anche una chicca artistica, cioè l’esposizione di un ritratto di Óscar Romero eseguito da Claudio Calabrese. Completeranno la serata due emozionanti minuti di ascolto della viva voce di Romero.
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