Sport
Caso Schwazer, conclusione dei RIS: campioni biologici manipolati

Rilanciamo oggi una notizia che, se confermata, avrebbe del clamoroso, ma che al momento è stata pubblicata dal solo quotidiano Tuttosport che la presenta come “esclusiva” avendo evidentemente avuto informazioni da fonti certe.
L’articolo è a firma del giornalista Xavier Jacobelli. Di fatto le conclusioni della lunghissima perizia dei Ris, attesa ancora dalla scorsa estate, sarebbero che la provetta con le urine di Alex Schwazer è stata manomessa.
I campioni biologici dell’atleta altoatesino sarebbero infatti «non compatibili con il suo DNA». La notizia negli ultimi minuti è rilanciata dai più importanti giornali mondiali.
La perizia del Ris (Reparto Investigazioni Scientifiche) dei Carabinieri di Parma sarà presentata ufficialmente al Tribunale di Bolzano il prossimo giovedì 12 settembre e lì ne sapremo di più.
Il 6 agosto 2012 il campione olimpionico altoatesino era stato trovato positivo all’eritropoietina ricombinante in un controllo antidoping a sorpresa effettuato dall’Agenzia mondiale antidoping il 30 luglio.
Mancavano pochi giorni alla marcia 50 km dei Giochi Olimpici di Londra. Ovvero la stessa specialità e la stessa distanza che lo avevano consacrato medaglia d’oro quattro anni prima a Pechino.
Il campione viene accusato di usare sostanze illecite. La Ferrero decide quindi di non rinnovare l’accordo di sponsorizzazione con l’atleta dopo quanto avvenuto. Da parte sua, il campione olimpionico a Pechino 2008, che fa parte dell’Arma dei Carabinieri, si presenta in caserma a Bologna e riconsegna pistola e tesserino; viene quindi sospeso dal servizio. Infine verrà congedato.
L’anno dopo, il Tribunale Nazionale Antidoping stabilisce per l’atleta una squalifica di 3 anni e 6 mesi, poi arriva anche il patteggiamento in sede penale: 8 mesi con una multa di 6 mila euro.
L’atleta non è l’unico a essere coinvolto nella vicenda doping che lo riguarda e spuntano così altre condanne per favoreggiamento.
Nel 2015, intanto, Alex Schwazer ha ripreso ad allenarsi, ma sta per arrivare una nuova mazzata. Il 21 giugno 2016 viene diffusa la notizia della positività di un campione di urine prelevato il 1º gennaio 2016.
Sono tracce di metaboliti di testosterone. Per lui la carriera è finita, la squalifica stavolta è di 8 anni, ma il campione si difende: stavolta non c’entra nulla e nuove analisi portate avanti nel luglio 2018 dal RIS di Parma fanno emergere che le urine potrebbero essere state sottoposte a manipolazioni.
Quanto accaduto non è stato del tutto chiarito, intanto Schwazer ha dovuto ritirarsi e nel frattempo ha deciso di fare l’allenatore. Una scelta, quest’ultima, molto criticata.
Schwazer si è sempre dichiarato estraneo a quanto successo. E pare, se le analisi saranno confermate, che avesse ragione.
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