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Provocazione Schuetzen, Lillo: “Dedicarsi alla convivenza, non alle stupide provocazioni”

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Si può dire che finalmente i militanti degli Schuetzen abbiano capito che il problema legato ai toponimi non sono i quelli italiani previsti e certificati da una legge, ma paradossalmente, proprio quelli tedeschi, che al momento rimangono una ‘concessione‘”.

Parola di Enrico Lillo, di Noi per l’Alto Adige-Südtirol che commenta l’iniziativa degli Schuetzen sudtirolesi che con un blitz nella notte tra il 15 e il 16 agosto hanno letteralmente tappezzato i cartelli dei Comuni altoatesini, ben 600 a partire da Salorno, con adesivi riportanti la scritta “DNA seit 97 Jahren – Deutsch nicht amtlich“, ovvero “Tedeschi nel DNA da 97 anni – il tedesco non è la lingua ufficiale“.

Commenta Lillo: “Invece di dedicare tempo nel commettere reati contro il patrimonio pubblico, e nel continuare in una battaglia che sotto questo profilo è perdente, dovrebbero prodigarsi nel dare un contributo costruttivo, sensato e strumentale nella risoluzione di una problematica legata al mondo tedesco, e direttamente anche alla sana convivenza tra i vari gruppi linguistici che al di là delle militanze politiche, intendono convivere serenamente in una terra che ha ampie possibilità di realizzare tali aspettative, se non fosse per chi, sia italiani che tedeschi, sfrutta queste situazioni solo ed esclusivamente per fini politici e partitici“.








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