Benessere e Salute
Meteo e psicologia: come riconoscere se si è un vero meteoropatico?
Tutti noi siamo un po’ meteoropatici per natura. Appena ci svegliamo guardiamo fuori dalla finestra per sapere che tempo fa, se c’è il sole o no.
Avete notato che il nostro buonumore cambia in base al barometro? Il freddo pungente, il caldo intenso, il forte vento sono solo alcuni dei fenomeni atmosferici che possono incidere negativamente sul piano psicologico. Il clima è così importante per la psiche, che in tutto il mondo ha influenzato usi, arte e non solo.
Molti studi hanno dimostrato che il tempo influisce sull’umore, modificando anche i nostri comportamenti. Il bollettino meteo e il nostro stato emotivo sono quindi correlati.
Rispetto a quando è nuvoloso, quando c’è il sole siamo più felici, fiduciosi e disponibili verso gli altri. Sfortunatamente si gioca di più d’azzardo; l’afa estiva incoraggia l’aggressività.
Per molti di noi, conoscere le variazioni del clima sembra essere diventato fondamentale. O forse è solo un alibi? In realtà è un modo per placare l’ansia.
La relazione con il meteo tocca due temi molto importanti: il futuro (e la necessità di prevederlo) e la fiducia.
Inoltre, può diventare una via di fuga. Gli si dà la colpa per non uscire, non fare piani, disdire all’ultimo momento… In definitiva: un modo per ridurre le responsabilità. Un po’ come dire: “non vengo non perché non voglio uscire, ma perché forse pioverà. Insomma, non dipende da me”.
Questo atteggiamento è indice di una difficoltà nella progettualità. Dimostra che non abbiamo molta fiducia in noi stessi e, di conseguenza, neanche negli altri. È come se avessimo bisogno di dare la colpa a qualcosa di esterno per motivare un nostro atteggiamento (che quasi sempre coincide con una rinuncia).
Ad oggi l’instabilità del sistema neurale è una problematica in aumento a causa dell’incremento di eventi negativi che possono pesare nella vita quotidiana, ad esempio: stress, lutto, divorzio, difficoltà a trovare lavoro/pensionamento, inquinamento e traffico, competitività professionale.
I primi studi sulla meteoropatia iniziarono verso gli anni ’30. Negli anni ’70 si scoprì che il 10-15% della popolazione soffriva di disturbi legati alle variazioni climatiche.
Oggi, i soggetti meteoropatici sono ben oltre il 25-30% della popolazione mondiale.
Con “meteoropatia” s’intende una correlazione tra gli eventi atmosferici e una difficoltà da noi vissuta. Questi i principali sintomi riferiti: mal di testa, abbassamento del tono dell’umore (o depressione), ipotensione, stanchezza, difficoltà di concentrazione e memorizzazione, insonnia.
Clima e umore: quattro tipi.
Come può tutto questo influire sul nostro sistema immuno-endocrino e causare alterazioni del tono dell’umore?
Sebbene l’ipersensibilità al clima sia dovuta soprattutto a fattori costituzionali, si può notare un significato nell’insofferenza verso un certo tipo di clima piuttosto che un altro.
Esistono quattro tipi principali di meteoropatici e l’umore cambia in base a quattro diversi climi.
– Caldo e umido: ansia, eccesso di responsabilità e claustrofobia
– Troppa luce: difficoltà a vivere in pienezza le emozioni
– Pioggia o nuvoloso: disagio per l’introspezione e il raccoglimento
– Molto freddo: sensazione di essere fragili e attaccabili
Come fare per “riconoscerti”? Puoi considerarti un “vero” meteoropatico se ti ritrovi in almeno tre di queste affermazioni:
– Presti molta attenzione al tempo che fa. Lo commenti, ne parli con gli altri, ti lamenti spesso;
– è raro che ci sia un clima che ti faccia sentire bene: spesso senti che “potrebbe andare meglio”;
– se vai in vacanza, essa viene influenzata dal clima che trovi (per esempio troppa umidità) e dal meteo durante il soggiorno (ad es: qualche giorno di pioggia e freddo);
– in alcuni giorni di ogni mese ti senti debole, anche psicologicamente, senza riuscire a trovare una causa di qualsiasi tipo. Viceversa, hai giorni immotivati di super-energia;
– le persone intorno a te manifestano spesso stupore per il tuo frequente e immotivato alternarsi degli stati d’animo ed idee;
I veri meteoropatici sono quindi in balia del clima. La vita diventa un’altalena continua di pensieri e stati d’animo contrastanti, che portano ad una vera schiavitù.
Questo si ripercuote anche nelle relazioni, al lavoro e in famiglia. Non giova né alla persona né a chi le sta vicino, che deve adattarsi a cambiamenti apparentemente incomprensibili.
Cosa fare? Alcuni usano sonniferi e antidepressivi (che non sono il migliore rimedio); medicinali omeopatici o naturali; l’agopuntura oppure tisane.
Uno dei rimedi più efficaci, tuttavia, è legato ad un cambiamento di stile di vita e alla gestione dello stress.
Possiamo cercare di non subire passivamente il clima, capendo qual è quello che ci dà più energia e quindi sfruttarlo al meglio.
Le condizioni meteo possono essere usate a nostro vantaggio! Ricordiamoci: alla fin fine… siamo gli artefici del nostro “sole” (anche quando fuori grandina).
Il contributo per La Voce di Bolzano è della Dr.ssa Martina Valentini, Psicologa e psicoterapeuta.
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