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Arte e Cultura

“Pazzi per la Luna”: come è fatta la mostra al Museo di scienze a 50 anni esatti dallo sbarco

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Un ambiente ostile, privo di vita, con 114° al sole e -179° all’ombra; una superficie di sabbia grigia finissima, senz’acqua, costellata di crateri e colpita dal vento solare carico di raggi ultravioletti.

Era il 20 luglio 1969, ore 22:17:40, quando per la prima volta un uomo mise piede su un corpo celeste: la Luna.

Un piccolo passo per l’uomo, un grande balzo per l’umanità” furono le parole dell’astronauta, lo statunitense Neil Armostrong, comandante della missione Apollo 11.

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A cinquant’anni esatti da quell’evento, il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige dedica alla Luna e alle missioni Apollo che portarono alla sua conquista la mostra temporanea “Pazzi per la Luna”, inaugurata stamattina nel parterre del museo.

Chi visita la mostra si trova immediatamente catapultato in uno scenario “lunare”.

Lo accoglie infatti un’accurata ricostruzione dell’ambiente dell’allunaggio, con tanto di tuta spaziale realizzata dalla stessa ditta che la costruì allora, sabbia di basalto, rocce e impronte, e la riproduzione di una ruota di un veicolo che camminò sulla Luna.

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Per inciso, la ruota è composta di corde di pianoforte intrecciate, per sovvenire alle particolari condizioni di temperatura, gravità e pressione. Sulla Luna il nostro peso di riduce a un sesto, e per spiegarlo il percorso offre una bilancia tarata che si può provare in prima persona.

Non mancano la vela in alluminio usata dagli astronauti dell’Apollo per captare le particelle solari, la bandierina statunitense piantata da Armstrong (riproduzioni), ormai sbiadita dalle radiazioni, e cibo spaziale della missione, questo in originale. Al centro della mostra troneggia un gigantesco modello della Luna di quasi quattro metri di diametro, con mari e crateri perfettamente definiti. 

Una specifica sezione, con mappe e stazioni interattive, è dedicata alle caratteristiche della Luna: la sua geografia, le specificità fisiche, la gravitazione.

Un’altra, invece, presenta il gigantesco apparato tecnico e umano (al progetto lavorarono circa 400.000 persone, per un costo pari a 107 miliardi di euro di oggi) che permise, tra il 1969 e il 1972, di realizzare sei missioni Apollo e portare 12 astronauti sulla Luna.

È possibile ascoltare, con l’aiuto di un video, le conversazioni tra gli astronauti e il Centro di controllo della NASA a Houston durante l’allunaggio dell’Apollo 11, e ammirare la riproduzione del Saturno 5, il razzo che lanciò la navetta nello spazio. Il ruolo delle donne dietro le quinte del progetto è spiegato attraverso la storia della matematica Margaret Hamilton, che scrisse l’enorme codice di programmazione del computer dell’Apollo. 

La mostra si chiude con una dedica ai pionieri dei viaggi spaziali, tra cui il bolzanino Max Valier (1895-1930), di cui sono esposti due telescopi originali e i diari. E con un’immagine-simbolo: Earthrise, ovvero la Terra – piccola e vulnerabile – vista dalla Luna, scattata durante la missione Apollo 8. Un richiamo a riflettere sulle conseguenze delle nostre azioni per i destini del pianeta, a una rinnovata coscienza ambientale.

“Pazzi per la Luna” è visitabile fino al 2 giugno 2020 ogni giorno, tranne il lunedì, dalle ore 10 alle 18.

La accompagna un ampio programma di contorno. Dopo l’inaugurazione odierna, il museo rimarrà aperto gratuitamente fino alle ore 22.30.

Alle ore 18.30 si terrà una conferenza gratuita del direttore del Museo di Storia naturale di Vienna Christian Köberl (in tedesco) sulla missione Apollo e ciò che ci ha permesso di sapere sulla Luna, alle ore 20 una visita guidata in tedesco col direttore del Museo di scienze di Bolzano, l’astrofisico David Gruber, e alle 21.30 una in italiano. Seguiranno nelle prossime settimane diverse conferenze gratuite.

Inoltre, ogni primo lunedì del mese avranno luogo delle serate di osservazione della luna crescente al telescopio insieme agli astrofili del gruppo “Max Valier”. Primo appuntamento lunedì 5 agosto, ore 21, in piazza Walther a Bolzano. Il programma completo su www.museonatura.it.

Info: Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige, via Bottai 1, Bolzano, tel. 0471 412964 e 0471 412982, [email protected] 

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