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Bolzano

Circo Rolando Orfei a Bolzano, la protesta degli animalisti

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Si è svolta ieri la protesta degli animalisti, come annunciato dai social, a un centinaio di metri dal circo Orfei, dalle 17 fino alle 21.

Il messaggio è chiaro: no all’utilizzo di animali nei circhi!

Giorni prima uno degli organizzatori Manuel Montini sul suo profilo Facebook aveva scritto “schiavisti ci vediamo sabato..vi facciamo il culo per l’ennesima volta” pubblicando un video dove strappavano i volantini pubblicitari del circo.

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Non si è fatta attendere la replica di Athos Adami responsabile del circo Rolando Orfei “la libertà del pensiero è giusta, ma qui siamo oltre – Il circo è tutelato dalle leggi e veniamo controllati anche dalle aziende sanitarie locali”.

La manifestazione circoscritta ad una trentina di persone e monitorata dalle Forze dell’Ordine si è svolta pacificamente e dietro alcune transenne , tra slogan e “colpi” di megafano in direzione dei tendoni circensi.

Una piccola discussione è avvenuta tra alcuni spettatori e degli attivisti che hanno deciso di portarsi fino all’entrata del circo, richiedendo l’intervento di un paio di Carabinieri per calmare gli animi.

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Attualmente, i Paesi che in Europa hanno introdotto divieti di utilizzo degli animali nei circhi sono già 21: da quelli totali (Malta e Grecia), a quelli relativi agli animali selvatici, a limitazioni parziali relative ad alcune specie.

In Italia e negli ultimi anni invece, sono stati erogati dal ministero dei beni culturali, svariati milioni di euro mettendo a disposizione un fondo unico per le attività di spettacolo ( tra cui anche per cinema/musica).

Ma le condanne per maltrattamenti sono arrivate anche a circhi famosi, con animali sequestrati e poi ritornati ai proprietari in affidamento, a causa dell’assenza di centri di recupero per ospitare e riabilitare gli stessi (su disposizione della Procura).

Fino adesso in sostanza ai circhi in Italia è consentito l’utilizzo di animali e anche i relativi finanziamenti pubblici che si possono reperire voce per voce nel sito del Ministero dei Beni Culturali (contributi Fus – Fondo unico per lo spettacolo).

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