Politica
Campagne elettorali sane, Verdi: “Ddl per nuove regole sulla pubblicità elettorale”
Le regole sulla pubblicità elettorale hanno come obiettivo quello di evitare ciò che conosciamo da tempo: il via libera a interessi particolari. Per questo il Gruppo Verde in consiglio provinciale è tornato a chiedere un divieto chiaro della pubblicità elettorale a favore di singoli candidati e partiti da parte di associazioni di categoria.
“Ogni volta salta agli occhi in modo fastidioso la pubblicità elettorale che unioni e associazioni pubblicano in maniera più o meno esplicita nei propri organi di comunicazione a favore di singoli partiti o candidati/e – dicono i Verdi – . Non per nulla a tutti i partiti di opposizione arrivano regolarmente delle segnalazioni di protesta riguardo a questa prassi ritenuta malsana da molte cittadine e da molti cittadini.
Quando organizzazioni di categoria, finanziate anche dalla mano pubblica, iniziano poco prima delle elezioni a schierarsi a favore di candidate/i e partiti la sensibilità collettiva ne viene notevolmente turbata. Anche in attesa delle prossime elezioni europee non si riesce a levarsi la sensazione, ad esempio, che il Bauernbund provi a presentare il “proprio” candidato alle elettrici e agli elettori“.
Non è compito di associazioni, unioni e sindacati dunque garantire il posto di lavoro ai politici.
Già nel 1998 l’opposizione riuscì a far passare una legge regionale che vietava la pubblicità elettorale da parte delle associazioni di categoria nei 60 giorni prima delle elezioni. Siccome non erano previste sanzioni, questo divieto è sempre stato disatteso, con l’indignazione della gente che vede in questa prassi una distorsione democratica e la veicolazione di interessi particolari.
Il Gruppo Verde ha riaperto la questione nel corso della scorsa legislatura e ha presentato nel 2015 una proposta di legge in Consiglio regionale che prevedeva adeguate sanzioni. Con grande sorpresa il disegno di legge passò alla discussione dell’articolato.
Nel frattempo il Consiglio provinciale ha approvato una propria legge elettorale (Legge provinciale del 19 settembre 2017, n. 14). Nel corso del relativo dibattito, sia i Verdi che la Südtiroler Freiheit provarono inutilmente a far inserire anche qui il divieto di pubblicità elettorale.
La proposta venne rifiutata, quasi con risentimento, da parte della maggioranza SVP-PD.
Purtroppo, con l’approvazione di questa nuova legge provinciale, quella regionale compreso quindi il divieto di pubblicità elettorale per associazioni, unioni e sindacati, non è più in vigore.
A quel punto restava un’unica possibilità per mantenere nella nostra legislazione il divieto per questo tipo di pubblicità: con un emendamento Brigitte Foppa provò nel 2018 a mantenere il divieto almeno per le elezioni comunali – invano. Con voti 30 a 20 il Consiglio regionale affossò il tentativo di salvataggio.
Ora anche il nuovo Consiglio provinciale dovrà confrontarsi con questo tema poco amato. Il Gruppo Verde ha presentato un disegno di legge che è stato discusso l’8 maggio dalla prima commissione legislativa.
Il disegno di legge propone una modifica alla legge che dal 2017 regola le elezioni provinciali (Legge provinciale del 19 Settembre 2017, n.14 “Disposizioni sull’elezione del Consiglio provinciale, del presidente della Provincia e sulla composizione ed elezione della Giunta provinciale”).
Questa legge a oggi non prevede né un divieto di pubblicità elettorale da parte di associazioni, unioni e sindacati, né tanto meno adeguate sanzioni. E gli interessi particolari hanno così via libera.
Con il disegno di legge dei Verdi viene invece:
1) chiarito che associazioni, unioni e sindacati che ricevono finanziamenti pubblici non possono fare pubblicità per singoli candidati o partiti nei 60 giorni antecedenti le elezioni.
2) stabilito che con l’infrazione di questa norma negli anni seguenti vengono tagliati della metà i contributi pubblici.
3) incaricato il Consiglio provinciale a rendere pubbliche sul sito del Consiglio eventuali violazioni.
In questo modo si vuole colmare un vuoto legislativo rimasto tale fin dal 1998 e che da sempre ridimensiona e storpia le pari condizioni prima delle varie tornate elettorali.
“Per tante candidate e candidati una campagna elettorale si presenta come un percorso a ostacoli, per altri invece il percorso è facilitato dal vento a favore di alcune associazioni di categoria” commenta Brigitte Foppa.
Questo vuoto legislativo incide poi anche su tutta la durata della legislatura perché lega e vincola la politica a singoli gruppi di interesse.
“Una politica sana, trasparente e libera, invece, è indipendente” conclude Riccardo Dello Sbarba.
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